Il 18 novembre in occasione della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale voluta dal Consiglio d’Europa, la Chiesa Cattolica Italiana ha istituito la Prima Giornata Nazionale di Preghiera per le Vittime e i Sopravvissuti all’Abuso.
È la tappa di un percorso avviato negli ultimi anni dalla Chiesa , confluito nel Servizio Tutela Minori per prevenire il fenomeno degli abusi ai minori e agli adulti vulnerabili, per sostenere le vittime, per promuovere una cultura della prevenzione e del rispetto dei più piccoli.
Seppur da qualche anno la Chiesa Italiana lavori a precisi progetti di prevenzione in tale ambito, la data del prossimo 18 novembre segnerà un nuovo inizio, il punto fermo di una inversione di rotta: preghiera, formazione, informazione, azioni mirate sono già incorso e in fase di programmazione.
Papa Francesco si è fatto promotore e sostenitore di un processo senza precedenti, senza il timore di denuncia per quanto accaduto e accade nella Chiesa: la sua vicinanza alle vittime di abusi sessuali e violenza, l’ascolto dei loro drammi e delle famiglie, le soluzioni e la preghiera sono i tasselli di un nuovo cammino che si va riscrivendo e chiama vescovi, sacerdoti, religiosi, laici al dialogo e alla trasparenza su un tema che rappresenta una ferita aperta nella Chiesa. Ma è anche tempo di prospettive, di speranza e di fiducia in quanti nella Chiesa lavorano per costruire quel tessuto di relazioni solide e sicure che è parte integrante del processo di evangelizzazione e di incontro tra gli i credenti sulla Parola di Dio.
Così Papa Francesco alcuni giorni f ai partecipanti al convegno “Promuovere child safeguarding al tempo del covid-19 e oltre” organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII con l’Azione Cattolica Italiana e il Centro Sportivo Italiano, in collaborazione con il Centro per la Vittimologia e la Sicurezza dell’Università di Bologna: “Vi esorto a perseverare in questa azione di formazione alla corresponsabilità, al dialogo e alla trasparenza. La tutela dei minori sia sempre più concretamente una priorità ordinaria nell’azione educativa della Chiesa; sia promozione di un servizio aperto, affidabile e autorevole, in contrasto fermo ad ogni forma di dominio, di sfregio dell’intimità e di silenzio complice”.
Dal 2019 la Chiesa Italiana dotandosi del Servizio Tutela Minori ha dato vita ad un un vero e proprio osservatorio sul problema delle violenze e degli abusi, ma anche avviato processi formativi a cui partecipano le Diocesi italiane garantendo a sacerdoti, religiosi, collaboratori parrocchiali laici (educatori, catechisti…) percorsi educativi per l’esercizio delle proprie responsabilità in contesti frequentati da minori e persone vulnerabili. Al contempo, il Servizio tutela minori, tramite le Conferenze episcopali regionali sui territori si sta materializzando sottoforma di sportello di ascolto per quanti sono stati toccati dal dramma di un abuso.
In Campania saranno 5 gli sportelli di ascolto, uno in ogni capoluogo di provincia: Napoli, Caserta, Benevento, Avellino, Salerno; chi vi accede sarà orientato in percorsi di recupero psicologico e spirituale. Al contempo, nulla vieta alle vittime di abusi di procedere autonomamente tramite vie legali segnalando il male subito all’autorità giudiziaria.
Tra pochi giorni, nelle Diocesi e nelle parrocchie – e tramite esse in ambienti laici – saranno diffusi materiale informativi che la Conferenza Episcopale Campana ha predisposto per chiarire i servizi e la tutela che si intende offrire.
La preghiera in programma giovedì prossimo (o nei giorni immediatamente seguenti) prevista nelle parrocchie, nei gruppi ecclesiali è parte di questo cammino e prima tappa di un processo di rigenerazione interna.