Se la nascita di un bambino si accompagna al dramma di una malattia fin dal concepimento o questa emerge nei primi mesi di vita incidendo negativamente sulle attese della futura famiglia, la scienza medica, unita alle motivazioni della fede che alimenta la speranza e sostiene la dignità dell’uomo, cerca nuove strade e nuove risposte.
L’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta risponde a questa attesa con un progetto unico in Campania: la nascita del percorso assistenziale dedicato alle gravidanze con patologie prenatali, frutto della collaborazione tra l’Azienda e la fondazione Il cuore in una goccia e che si ispira al modello già in essere presso la Fondazione Policlinico “A. Gemelli” IRCCS di Roma.
Il progetto sarà presentato alla stampa giovedì 18 novembre alle 10.30 (domani) presso l’Aula magna dell’Ospedale di Caserta dai vertici dell’Azienda Sanitaria, il direttore generale dott. Gaetano Gubitosa e il direttore sanitario dott.ssa Angela Annechiarico; il direttore dell’Asl Caserta Ferdinando Russo e il personale medico direttamente impegnato. Con loro il sindaco della città Carlo Marino e la Diocesi di Caserta, parte integrante di questo percorso (scarica il programma completo).
L’assistenza ai malati terminali comunemente nota come hospice, in questo caso sarà identificata con prospettive di vita e speranza diverse: alle mamme in attesa di un figlio con gravi patologie e successivamente al neonato, il progetto garantirà cura, accompagnamento (anche quello verso il fine vita) ma anche nuove soluzioni scientifiche ad alcune patologie fino ad ora rimaste uno scoglio per la scienza medica che si occupa di perinatalità. Nel percorso, al supporto medico-scientifco si affiancherà quello psicologico, spirituale, assistenziale in genere…
Non si tratta di un luogo fisico ma di un itinerario da attivare nelle strutture ospedaliere avvalendosi di un team multidisciplinare in grado di garantire quanto descritto.
Si aprono scenari di speranza su un contesto fino ad ora segnato dal buio e dal dolore prevalenti lì dove la gioia che anticipa l’arrivo di un bambino in famiglia viene spenta da diagnosi destinate a non avere alternative serene.
“Con questo progetto vogliamo concretizza l’esperienza che coniuga scienza e fede al servizio dell’uomo e della sua dignità”, sono le parole con cui il Dr. Antonino Puorto sintetizza il progetto. Il medico di Caiazzo oggi in pensione, nel ruolo di Direttore del Dipartimento materno-infantile dell’Asl Caserta si occupava delle prime fasi del progetto che ora si concretizza e che verrà presentato domani in conferenza stampa. “La ricerca medica e le soluzioni mediche possono unirsi all’accompagnamento spirituale in un momento difficile per molte famiglie gravate per sempre dal dramma di una nascita segnata da una patologia complessa” continua Puorto; “e poi fondamentale l’intervento della Caritas, parte integrante di questo nostro progetto, che come servizio di prossimità alle famiglie è un faro sui territori e quindi in grado di individuare – grazie ai rapporti diretti con le persone – quei casi che necessitano di accoglienza, accompagnamento, vicinanza…”.
Per l’Asl Caserta si apre un tempo di nuove sfide ma anche di nuove responsabilità sul piano etico, civile, sanitario che chiedono a medici e personale sanitario di consolidare e rafforzare il rapporto di fiducia con la comunità.