Presto un nuovo restauro, un nuovo pezzo d’arte restituito alla comunità nella sua bellezza il cui risultato sarà merito di più mani e più volontà… Tra pochi gironi partiranno i lavori di recupero della tavola lignea raffigurante Sant’Antonio di Padova e non sarà solo l’abile impresa dei restauratori a restituirci questo capolavoro di inizio XVII secolo ma il contributo di tutti coloro che vorranno sostenerne le spese, adottando un pezzo di questo antico legno per far sì che la scena possa essere nuovamente ammirata. L’idea, promossa dalla Biblioteca diocesana San Tommaso d’Aquino della Diocesi di Alife-Caiazzo, dove oggi è custodita la tavola, riprende quella già sperimentata per il restauro del San Giovanni Battista conservato nella Chiesa di Santa Maria Maggiore in città che ha visto un considerevole “azionariato popolare” a sostegno di quel lavoro che nel 2020 ha ridonato alla comunità locale un pezzo di storia identitaria oltre che il richiamo alla fede antica degli antenati.
“Nel caso di Sant’Antonio non siamo non solo di fronte alla bellezza e alla tenerezza di una scena molto cara alla tradizione popolare ma anche dinanzi ad una singolare pagina storica per Piedimonte Matese in quanto la tavola è la più antica rappresentazione attualmente presente del Santo” le parole del direttore della Biblioteca Luigi Arrigo che con le iniziative della Biblioteca coniuga ricerca, conservazione, fruizione non solo sul patrimonio librario del territorio ma anche di natura artistica ad ampio raggio.
L’iconografia. Il dipinto (165x70x3), di autore ignoto raffigura il Santo che reca sul braccio il giglio fiorito, mentre abbraccia il bambino Gesù raffigurato in piedi avvolto da un drappo svolazzante di colore azzurro. Un tavolo tovagliato funge da appoggio e su di esso è raffigurato un libro. L’abito del santo è nella tipologia dei cappuccini e, per quanto il dipinto è inventariato tra le opere conservate nell’ex Seminario Vescovile da decenni, ciò fa pensare che la sua provenienza sia l’ex convento dei Cappuccini di San Francesco a Piedimonte Matese, soppresso definitivamente nel 1811.
Il restauro. La lettura dell’opera da parte della ditta di restauro Nova Ars snc di Cesinali (AV) e l’analisi della sua composizione pittorica e strutturale, lasciano intuire che la tavola sia stata parte di un’opera maggiore, probabilmente un polittico come dimostra l’accostamento delle due tavole che al momento lo compongono.
Il legno è andato quasi totalmente distrutto dall’azione combinata di funghi e insetti xilofagi che hanno devastato la struttura al punto tale da mettere a rischio di perdita definitiva il manufatto. Si notano tuttavia i segni di restauri pregressi tanto che la tavola appare ritoccata, stuccata… segno di un interesse a tenere in vita non solo l’opera ma il suo significato. I lavori, approvati dalla Soprintendenza B.P.S.A.E. di Caserta e Benevento seguiranno le dovute fasi di pulitura, consolidamento del legno, tinteggiatura, prima che l’opera torni in Biblioteca.
Come partecipare. Per quanti volessero “adottare” un pezzo della tavola raffigurante Sant’Antonio, è possibile rivolgersi alla Biblioteca diocesana o recarsi presso la Pasticceria “Rotonda” di via A. Scorciarini Coppola.
Per donazioni via web: DIOCESI ALIFE-CAIAZZO – BIBLIOTECA DIOCESANA – IT97Z0304774940000010106665 (Causale: Restauro Sant’Antonio)