Giovanna Corsale – La diffusione della nuova variante sudafricana del Covid-19, il cui primo caso in Italia è stato riscontrato nel manager casertano pochi giorni fa, tiene alto il livello di allerta tra gli esperti dell’ambito sanitario e tra le istituzioni e impone un maggiore senso di responsabilità a livello individuale. A fronte del quadro regionale, in base al quale la Campania anche ieri, 29 novembre, ha raggiunto la soglia degli 800 contagiati, la situazione dei centri altocasertani e matesini rimane gestibile, considerato che Alife e Alvignano presentano più contagi, rispettivamente 10 e 11, secondo il quotidiano monitoraggio stilato dall’Asl di Caserta e relativo alla giornata del 29 novembre. (Scarica il Report dell’Asl di Caserta)
Intanto, mentre la variante “Omicron” si affaccia in Europa, dove ad oggi sono 33 i casi accertati, prosegue senza sosta la campagna vaccinale. In provincia di Caserta il ritmo frenetico delle vaccinazioni, l’accavallamento tra chi si sottopone alla terza dose e chi invece solo ora si appresta a ricevere la prima e la chiusura di alcuni centri vaccinali sta causando non poca confusione e disordine. Tuttavia, il monito da parte delle autorità a rafforzare l’azione vaccinale in ogni territorio risuona con ancora più vigore, dal momento che la nuova forma assunta dal Coronavirus risulta altamente trasmissibile.
Nella giornata di ieri, 29 novembre, i ministri della Salute del G7 si sono confrontati online sulla gravità della variante Omicron, insistendo sull'”impegno a portare avanti gli impegni assunti nel precedente G7 della salute, nel summit sulla salute globale”. Nella Dichiarazione finale i ministri esprimono “apprezzamento per il lavoro esemplare del Sudafrica sia nell’individuare la variante sia nell’allertare gli altri Paesi”, si dicono disponibili a garantire “assistenza operativa, portare avanti le donazioni, affrontare la disinformazione e sostenere la ricerca e lo sviluppo”. (Fonte Agensir)
Ebbene, il Covid sembra non volerci concedere tregua, ma anzi dimostra sempre più la sua insidiosità anche in questa nuova “ondata”, in cui sta trovando terreno fertile specialmente tra i più giovani. Nelle ultime settimane, infatti, le infezioni tra i ragazzi in età scolare sono in aumento e i dati in crescita hanno spinto i Ministeri della Salute e dell’Istruzione a stabilire il ritorno alla Didattica a distanza anche con un solo caso positivo in classe. Questo ripensamento da parte dei ministri e delle regioni è legato alla preoccupazione per la nuova variante del virus e va ad annullare la precedente misura che prevedeva screening di classe e rientro in presenza nel caso di un positivo, con quarantena solo per i non vaccinati nel caso di due positivi.