In foto, due uomini.
Due uomini anziani e il loro carico di esperienza, ricordi, delusioni, dolori, gioie, hobby, traguardi, paure, speranze e ancora qualche sogno nel cassetto.
Sì, perchè è normale pensare che ognuno possa averne uno o di più da coltivare per il futuro.
Dentro queste storie di uomini, si inserisce un tratto della loro vita speso e donato per la collettività assumendo le più importanti e difficili responsabilità; guidando e orientando la politica e le coscienze; suscitando bene comune e carità; provocando talvolta divisioni, ma anche fondamentali suture nel tessuto sociale, politico ed ecclesiale del nostro Paese, ma anche sfiorando le storie di altre Nazioni.
Questa mattina radio, tv, giornali hanno concentrato molto del lavoro sull’incontro tra Sergio Mattarella e Papa Francesco in Vaticano sottolineando (i commentatori più vivaci e profondi) prima di tutto il valore di un incontro tra due uomini che nella libertà di un momento riservato si guardano negli occhi per dirsi quel che non sapremo mai se non facendo correre l’immaginazione sulle loro personalità e quindi dedurre la profonda empatia su temi come la carità, la povertà, il dialogo, l’ascolto, la fraternità, la sobrietà…
L’essenziale è affidato ad un breve comunicato.
Mattarella è andato a congedarsi dal suo incarico di Presidente della Repubblica Italiana dopo 7 anni di servizio, incontrando il Papa prima di ogni altro capo di Stato e leader…
Avviene così nel nostro Paese, in una assolata mattina, dove un momento come questo ferma la corsa e le rincorse dei nomi candidati alla prossima presidenza per ricordaci che dietro quell’incarico c’è prima di ogni altro un mandato: quello di testimoniare civicamente e religiosamente che l’altro non è una frontiera ma un orizzonte di pace, sempre.
È durato circa 45 minuti – dalle 9.20 alle 10.05 – il loro colloquio privato.
“Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato – così la Sala Stampa della Santa Sede – è stata espressa soddisfazione per le buone relazioni intercorrenti tra la Santa Sede e l’Italia, e ci si è soffermati su alcune questioni relative alla situazione sociale italiana, con particolare riferimento ai problemi della pandemia e alla campagna di vaccinazione in atto, alla famiglia, al fenomeno demografico e all’educazione dei giovani”. “Nel prosieguo della conversazione – si legge ancora nel comunicato relativo alla visita di congedo del presidente Mattarella – sono state prese in esame tematiche di carattere internazionale, con speciale attenzione al Continente africano, alle migrazioni e al futuro e ai valori della democrazia in Europa”.
Dopo il colloquio, un momento di incontro tra i familiari del presidente (figli e nipoti) e Papa Francesco.
Il Santo Padre ha donato al Capo dello Stato una pittura su ceramica raffigurante la basilica di San Pietro vista dai Giardini, oltre ai consueti volumi dei documenti papali, al Documento sulla Fratellanza umana e al libro sulla Statio orbis del 27 marzo 2020, a cura della Lev; in esclusiva Mattarella ha ricevuto con largo anticipo rispetto a tutti i Capi di Stato il Messaggio per la prossima Giornata Mondiale della Pace che si celebra il 1 gennaio 2022.
Mattarella ha donato a Papa Francesco una stampa con veduta di Roma dal Quirinale e il volume sulla Madonna del cucito al Quirinale.
Grazie…ad entrambi.
Al termine, Mattarella ha incontrato il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.