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“Natale, che ripercussioni nella vita di tutti i giorni?”, il vescovo Mons. Giacomo Cirulli nella Cattedrale di Alife

Accolto dalla comunità parrocchiale della Cattedrale, guidata da don Pasquale Rubino, S.E.. Mons. Giacomo Cirulli nella messa di Natale ha guidato i fedeli nella riflessione sul vero Natale e portato a tutti la benedizione di Papa Francesco

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“Farsi annunciatori di questa grande verità che ci è stata consegnata: Dio si è fatto uomo. A noi che crediamo in questo, pongo una domanda: Il Natale può esaurirsi in una messa… E allora, che ripercussioni nella vita di tutti i giorni? Quanto conta quel Bambino nella nostra vita? Da quanto tempo non è capitato di fare una riflessione seria insieme a Lui?
La mia vita è dominata dalla parola servizio o dalla parola potere? Cosa prevale in noi, superbia, arroganza, indifferenza verso gli altri e verso il peccato proprio e degli altri? Se Natale produce questo effetto, allora raggiunge il suo scopo”.
Il vescovo Mons. Giacomo Cirulli nella Messa del giorno di Natale celebrata nella Cattedrale di Alife, parla così agli uomini e alle donne di oggi, riportando il Natale alla sua originaria manifestazione: non luci e addobbi, non cenoni, non doni ed alberi senza comprendere anche di questi segni il loro vero motivo, ma un Bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia.
Riprendendo la descrizione che l’evangelista Luca per ben tre volte dipinge nel racconto della natività e dell’annuncio ai pastori, il vescovo di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo torna sulla concretezza del Natale e sulla verità dell’evento: “l’evangelista Giovanni, nel Prologo (Gv 1,1-18), ci dice che Dio nessuno lo ha mai visto, ed è così. Ma noi oggi celebriamo un Dio che si è fatto vedere attraverso il suo Figlio, fatto bambino, vissuto come noi”, innestato nella vita di tutti i giorni “fino alla morte di Croce per la nostra salvezza; ma bimbo rimane…”.
L’umanità di Dio, il dono più grande: “la nostra vita dovrebbe fluire illuminata da questa verità e da quella luce, la vera luce, che è citata in tutta la liturgia natalizia come segno della vera vita che vince le tenebre del male e del peccato”.

Da qui l’invito rivolto ai fedeli a chiedersi quale sia la luce che si sceglie per essere guidati nella vita… e che posto occupa la vera Luce.

Due anni di pandemia, due anni di relazioni diverse e distanti, e seppur in queste settimane cresce nuovamente la tensione per i casi positivi in aumento, Mons. Giacomo Cirulli non ha fatto mancare parole che sollecitano la comunità parrocchiale di Alife e indirettamente tutti i fedeli diocesani a tornare vicini attraverso quelle forme di presenza e di partecipazione che rendono la Chiesa un’esperienza viva, vera, autentica soprattutto nei segni di fraternità.
Al termine della Messa, oltre a ringraziare il parroco della Cattedrale don Pasquale Rubino per l’accoglienza puntualmente riservata al Pastore e per la cura della sua comunità parrocchiale, il Vescovo ha portato ai presenti la benedizione e i saluti di Papa Francesco, incontrato lo scorso 20 dicembre in udienza privata (vai all’articolo).

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