Il Matese salta sul treno della SNAI, la Strategia Nazionale per le Aree Interne che mira a contrastare la marginalizzazione ed i fenomeni di declino demografico propri delle aree interne d’Italia, promossa dal Governo italiano attraverso l’Agenzia per la Coesione territoriale (link). Percorso verso un futuro di sviluppo che prevede una condizione d’obbligo: lavorare in sinergia tra Comuni sulla stessa programmazione, pensandosi – l’intero versante altocasertano del Matese – come unica Comunità per garantire alla popolazione nuovi servizi attraverso il potenziamento del sistema scuola, sanità, trasporti.
Martedì 28 dicembre 2021 la Giunta regionale della Campania ha riconosciuto la zona del Matese quale area pilota della Regione Campania su cui sarà possibile avviare la sperimentazione della strategia nazionale delle aree interne; a darne notizia per primo, e con soddisfazione per il lungo lavoro di preparazione profuso negli anni, è stato Rocco Landi, sindaco di Valle Agricola, a nome dei 17 comuni della Comunità Montana del Matese interessati a programmare di comune accordo il nuovo sviluppo territoriale.
Se ne parlava da tempo e ormai da qualche anno si attendeva l’esito felice dell’iter burocratico a cui ininterrottamente si è lavorato, seppur fosse trapelato il timore che questa fetta di Matese potesse rimanere definitivamente fuori dalla programmazione di sviluppo nazionale. Da sempre censito come area interna per la sua naturale configurazione e posizione e per i dati che ne accertano tale identità, questa porzione di Appennino casertano nel 2014 era rimasto fuori dai programmi di sviluppo del governo regionale di Stefano Caldoro (l’inserimento nella programmazione regionale è il presupposto per accedere ai fondi messi in campo dalla Strategia nazionale); successivamente, nel 2019, l’amministrazione De Luca accoglieva l’istanza dei Comuni locali che premevano per l’inserimento di detta area nella programmazione 2021-2027: nelle sedi di contrattazione (quella definitiva fu a Palazzo Grassi ad Avellino ad ottobre 2019) a farsi portavoce dell’intera comunità matesina sempre il sindaco Landi delegato dai Primi Cittadini del comprensorio, e con lui l’allora assessore regionale Sonia Palmeri, piedimontese.
Lo scenario politico odierno ci pone davanti nuovi e vecchi politici; la crescente fame di sviluppo; l’entusiasmo di mettere nero su bianco progetti per la comunità; ma anche termini burocratici ormai in scadenza e un nuovo Ministero per il Sud e la coesione territoriale – affidato all’on. Mara Carfagna – che ha dato continuità e rafforzati stimoli alla SNAI.
Prende forma il sogno di crescita sul Matese atteso e coltivato da tempo; entriamo ufficialmente in una nuova fase di sviluppo (esperienza già concreta invece per i comuni matesini del Molise, inseriti nella precedente programmazione).
Cosa cambierà? Quali progetti in cantiere? I comuni individueranno i componenti di un coordinamento tecnico che predisporrà i progetti tecnici per la richiesta di finanziamenti e cofinanziamenti per gli interventi di interesse strategico. Obiettivo primario è quello di arginare il fenomeno del declino demografico, aiutare dunque la popolazione giovane a restare, o a tornare, per arricchire il territorio di competenze e consolidarne l’assetto sociale, culturale, economico e politico.
La Strategia nazionale punta pertanto sul potenziamento dei servizi relativi a scuola, sanità e trasporti: garantire formazione (riconsiderare i valori degli spazi e degli strumenti negli ambienti scolastici), garantire servizi di assistenza sanitaria a tutte le fasce di età e adatti a coprire le esigenze di territori disagiati per la configurazione geografica dei luoghi; garantire collegamenti e servizi di collegamenti (trasporto e connessioni di rete) che favoriscano i contati da e per le aree svantaggiate.
“Non ci può essere sviluppo senza comunità, ma per rigenerare le comunità sono necessari opportunità di lavoro e servizi, a partire da quelli essenziali: la salute, l’istruzione, la mobilità”, come anticipava Rossano Pazzagli, in un suo articolo dedicato alla SNAI nel Molise poi confluito nel libro Un Paese di paesi. Luoghi e voci dell’Italia interna. Docente di Storia del territorio e dell’ambiente all’università del Molise, Pazzagli ha fatto del suo amore per l’area interna molisana e dei suoi studi in merito, una vera e propria bussola per chi decide di prendere confidenza con questa novità ma di farlo considerando prima che i profitti i valori da conoscere, tutelare, promuovere.
Lo sviluppo del sistema economico locale fondato sulle peculiarità di un territorio come quello matesino che spaziano tra risorse ambientali, enogastronomiche e agricole, a cui si aggiungono piccole parentesi artistiche e industriali) è il dopo di un processo atto a garantire quei servizi base sopra citati.
Un evento pubblico a Novembre
A riportare l’attenzione sul valore della SNAI e sull’urgenza per il Matese casertano di entrarvi a far parte, lo scorso 6 novembre un incontro promosso dal sindaco di Piedimonte Matese Vittorio Civitillo. In quella circostanza il piedimontese on. Carlo Sarro, deputato della Repubblica; il dott. Paolo Russo componete della commissione bilancio della Camera e consigliere politico della Ministra per il Sud Mara Carfagna; il dott. Domenico Gambacorta consigliere del Ministro Carfagna per la strategia nazionale aree interne; l’europarlamentare Aldo Patriciello, membro della Commissione ambiente del Parlamento europeo riaprivano il dibattito sul tema e offrivano disponibilità e sostegno ai sindaci dell’area casertana del Matese circa la programmazione strategica del futuro, in attesa della risposta della Regione Campania ormai arrivata e accolta con soddisfazione da tutti.
Leggi anche in basso l’articolo su SNAI e Parco del Matese
di Guglielmo Ferrazzano
Matese, tra Campania e Molise due strumenti per frenare lo spopolamento