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Piedimonte Matese. Nella Basilica Santa Maria Maggiore in mostra il Presepe del ‘700 napoletano, un affresco del Sacro e del quotidiano

Il Presepe è visitabile, rispettando le regole anticontagio, fino al 6 gennaio tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00; la domenica dalle 8.00 alle 12.00

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La Basilica di Santa Maria Maggiore in Piedimonte Matese ospita un gioiello dell’arte presepiale napoletana, la più pregiata tra le composizioni presenti nelle Chiese della Diocesi di Alife-Caiazzo e, senza dubbio, tra le più importanti della provincia di Caserta.

Il presepe, che impreziosisce la chiesa parrocchiale durante il periodo di Avvento e di Natale, è una immersione nella variopinta e sonora cultura della Napoli del ‘700.
È immediato l’ingresso e il coinvolgimento dell’osservatore nella scena, anche per quello meno attento, talmente è vivace e parla e comunica la rappresentazione di sacro e profano, di vita terrena e divina: intorno alla nascita del Figlio di Dio si popola l’universo di storie, di volti, di uomini e donne intenti alla vita quotidiana o direttamente coinvolti nel Mistero che si compie.

Le statuine che popolano il presepio, poco più di cento, riproducono accuratamente i topoi della tradizione partenopea: popolani, commercianti, braccianti, artigiani, pastori in un vorticoso movimento che intreccia stupore, pacatezza, chiacchiericcio, preghiera. I volti, le profonde espressioni dei visi, gli incarnati, i gesti, tutto parla e coinvolge chi si affaccia sulla scena.

Strumenti di lavoro, complementi di arredo, dettagli minuziosi che accompagnano la vita degli uomini sono messi al posto giusto dando completezza e ritmo all’insieme dell’opera. Magistrale la resa delle prospettive e delle profondità grazie alla collocazione degli edifici (riproduzione di case e botteghe di importanti presepi settecenteschi napoletani allestiti in tutto il mondo), sapiente lavoro di studio, di composizione, di intaglio e di decorazione dell’artigiano Antonio Venditti, originario di Piedimonte Matese, scomparso pochi mesi fa all’età di 93 anni: la sua presenza in fase di allestimento dell’enorme scenografia è stata per lunghi anni garanzia di un lavoro competente, appassionato, radicato nell’amore per l’arte presepiale e per la comunità parrocchiale d’origine.

Quest’anno, seppur di volume ridotto rispetto agli anni passati, il Presepe di Santa Maria Maggiore non viene meno all’impegno di rappresentare le scene simbolo della tradizione in cui uomini, animali, suppellettili si guardano, dialogano, si integrano, sono metaforicamente gli uni al servizio dell’altro: la calda locanda; la riservata fonte d’acqua; il variegato corteo dei Magi; la Natività immersa con disponibile pacatezza nel turbinìo degli adoranti; il solenne coro degli Angeli con alle spalle le colonne romane ormai decadenti, simbolo della potenza terrena vanificata ormai dal potente amore di Dio per l’umanità.
Sulla scena anche alcuni tra i personaggi canonici della tradizione presepiale come il “pastore della Meraviglia” rappresentato con braccia e sguardo rivolti al cielo, pieno di stupore e meraviglia, i suoi doni portati a Gesù Bambino.

A chi guarderà queste Presepe, spostandosi con gli occhi sui dettagli, sembrerà di sentire le voci, e poi il rumore degli strumenti di lavoro, il tintinnìo di bicchieri, il cigolare dei carri, le trattazioni del mercato, i versi vicini e lontani degli animali, le voci d’oriente dei mori, lo scorrere dell’acqua, il canto degli angeli, per trovare tra le case più alte il silenzio del cielo.

Quando visitare il presepe
È possibile visitare il Presepe fino al 6 gennaio, dal lunedì al sabato dalle 17.00 alle 19.00; la domenica dalla 8.00 alle 12.00. Altri eventuali orari potranno essere concordati con la Parrocchia. Le visite dovranno avvenire nel rispetto delle norme anti Covid.

 Curiosità  A Carlo di Borbone si deve la diffusione del Presepe napoletano; Re illuminato, volle fortemente la presenza del Presepe nelle case dei sudditi, dai nobili, dove già veniva allestito, al popolo tutto. Così come volle la nascita di Scuole di presepisti diventate famose in tutto il mondo. La presenza del Presepe settecentesco a Piedimonte Matese assume anche un significato storico. Fu, difatti, a Palazzo Ducale, nella nostra città, che Carlo di Borbone ricevette la notizia della incoronazione a Re di Napoli. Da Piedimonte, ove era ospite della famiglia Gaetani dell’Aquila d’Aragona, partì per Napoli ed ebbe inizio il suo regno.

A cura di Grazia Biasi e Giovanna Corsale

 

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