Il prossimo 24 gennaio la Chiesa celebra la memoria liturgica di San Francesco di Sales; appuntamento che non passa inosservato per la parrocchia di Santa Maria Maggiore in Piedimonte Matese che conserva il busto e una reliquia del Santo vescovo vissuto agli inizia del sec. XVII.
Lunedì infatti alle 18.00 presso la Basilica di Santa Maria Maggiore sarà celebrata la Messa ed esposti questi segni alla venerazione.
Per i disegni che accompagnano la vita degli uomini, oggi quella stessa parrocchia vede al suo interno la presenza pastorale delle Suore di San Francesco di Sales, ordine religioso la cui spiritualità si fonda proprio in quella del santo… Esse, insieme ad un’altra comunità religiosa presente ad Alvignano, hanno fatto conoscere ed avvicinato le comunità locali alla figura di questo uomo annunciatore del Vangelo con mitezza e semplicità.
La testimonianza di San Francesco di Sales, nel tempo in cui la Chiesa affrontava il difficile momento della Riforma protestante e ripartiva dal Concilio di Trento, fu segno di fermezza nella fede e di audacia nell’annuncio del Vangelo con lo stile delle perseveranza e della semplicità: il suo stile e il suo spessore spirituale influente sul pensiero europeo del tempo ormai avviato verso la modernità, hanno fatto sì che la Chiesa lo proclamasse patrono dei giornalisti, degli scrittori, degli autori…
Per questo motivo la nostra testata giornalistica giornalistica a partire da oggi dedicherà ogni giorno una breve riflessione sulla spiritualità di San Francesco di Sales.
Ad occuparsene sarà Suor Sabrina Cavazzana delle Suore salesie di Piedimonte Matese
La Santità è per tutti
Sabrina Cavazzana – Per San Francesco di Sales la santità consiste nel vivere coerentemente l’esistenza cristiana. Seguire Gesù mite e umile di cuore e imparare da Lui, è vivere in pienezza il Battesimo.
E la vera novità che il Santo porta nella Chiesa del suo tempo è che tutti, senza eccezione, sono chiamati alla santità, tutti possono decidere di iniziare il cammino di perfezione, quel cammino di conversione che gradatamente ci conforma a Cristo. Ma non è unicamente questione di volontà perché sarebbe volontarismo e con i soli mezzi umani non possiamo andare lontano. È Dio il protagonista di questa chiamata alla santità, è Lui che irrompe nella nostra storia, nella nostra vita e ci attrae, ci conduce verso la sua stessa Vita, verso la pienezza dell’Amore.
Quindi fiducia e abbandono in Dio rappresentano autenticamente il culmine della spiritualità salesiana. La santità dell’uomo dipende da Dio, ma è anche indispensabile la cooperazione della nostra libertà.
San Francesco di Sales incoraggia ad accogliere le ispirazioni divine e a corrispondervi perché solo così è garantito il nostro progresso nella santità. E per chiarire quanto sia determinante l’iniziativa divina ed importante la nostra disponibilità a collaborare con Dio, il Santo si esprime così: “Per quanto sia abbondante la sorgente, le acque entrano in un giardino non secondo la loro quantità, ma soltanto secondo la capacità del canale per il quale vi sono condotte”.
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