San Francesco di Sales, fedele al Vangelo, ci interroga sull’ oggi. Sul nostro oggi di credenti.
Alla vigilia della sua memoria liturgica che la Chiesa celebra il 24 gennaio, vi proponiamo l’ultima riflessione spirituale sul santo, patrono dei giornalisti.
Sabrina Cavazzana –
Come contestualizzare la figura e l’insegnamento di San Francesco di Sales con la domenica della Parola che oggi la Chiesa ci propone di celebrare?
Mi sorge spontaneo ripensare al brano che ci viene proposto dalla liturgia odierna e in particolare i versetti dal 16 al 21 del capitolo 4 di Luca. La Parola viene proclamata da Gesù (il Verbo!) e si concretizza, si realizza chiaramente in queste parole: “Oggi si è compiuta la Scrittura che voi avete ascoltato”.
Ogni vero Maestro è un ermeneuta perché annunciando la Parola, aiuta ad esaminare la propria storia. Con i testi scritti nel passato, guida a leggere il presente, personale e collettivo; l’annuncio è efficace se incorporato alla cultura, al qui e ora.
San Francesco è stato ed è un maestro. Ha fatto proprio il messaggio evangelico per poterlo annunciare e testimoniare con la propria vita, oltre che con i propri scritti. Lui si è lasciato guidare dallo Spirito che suggerisce le parole adatte, che illumina (i ciechi nel corpo e nell’anima) per aiutare a vedere oltre e che risana il dolore per redimerlo.
Ha annunciato il Vangelo con tutta la fede e con tutta la vita. Un giorno il medesimo Duca di Savoia, presentandolo al Cardinale Alessandro De Medici (futuro papa Leone XI), dichiarerà: “Monsignore vi presento l’apostolo del Chablais: ecco un uomo inviato da Dio che, infiammato da un grandissimo zelo per la salvezza delle anime, non senza rischiare la vita, ha diffuso in questa provincia la Parola di Dio e vi ha piantato la croce di Nostro Signore”.
La sua sete di Dio l’ha reso strumento per aprire gli occhi e le orecchie di tanti disorientati, dei prigionieri di false dottrine, dei lontani perché emarginati.
Così San Francesco di Sales ha vissuto il suo OGGI. E noi?
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