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La Parola di Dio è qui ed ora. Le catechesi bibliche del vescovo Mons. Giacomo Cirulli

Per una Settimana, preparando la Domenica della Parola di Dio, il vescovo Mons. Cirulli ha guidato la catechesi biblica da alcuni luoghi-simbolo delle Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo

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Il Vangelo si è messo in cammino; ha bussato alle porte delle case…
Il vescovo Mons. Giacomo Cirulli se ne è fatto annunciatore per un un’intera settimana con una catechesi biblica in diversi luoghi-simbolo delle Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo. Il Vangelo di Luca al centro della riflessione e il verbo “ascoltare” motivo di continua provocazione e sollecitazione: mettersi in ascolto di Dio, entrare in confidenza con la sua Parola; viverne l’esperienza qui ed ora nell’impegno che essa chiede a ciascun credente: proiettarsi verso l’uomo e i suoi bisogni.

«C’è bisogno che la Parola di Dio sia conosciuta, penetri il cuore, parli all’uomo di oggi, suggerisca la strada, riveli la misericordia di Dio che è da sempre, ricordi l’antica storia del popolo di Dio in cui siamo coinvolti; è importante che ce ne facciamo ascoltatori per esserne annunciatori; ma è soprattutto importante che da essa impariamo lo stile: ascoltandola diventiamo capaci di ascolto, nei confronti di Dio e nei confronti dell’uomo». Con queste parole il Vescovo ha ricordato il motivo dell’iniziativa pastorale e anticipato la scelta di vivere in Quaresima e nel tempo di Pasqua esperienze simili, innestando nel percorso sinodale in corso – attualmente nella fase narrativa, cioè di ascolto – la dimensione della spiritualità, premessa di ogni dimensione relazionale che il Sinodo chiede di realizzare nelle parrocchie e verso i territori tramite il lavoro dei parroci e dei collaboratori pastorali…

In sette giorni sono stati toccati diversi luoghi, ciascuno di essi legato alla storia di fede delle due Diocesi: le Cattedrali di Alife e di Teano, simbolo dell’unità dei fedeli intorno al Pastore e luogo dove si venerano le reliquie dei patroni San Sisto I, papa e martire e San Paride; poi la Concattedrale di Caiazzo, luogo legato alla vita del vescovo Santo Stefano Menicillo, anch’egli patrono di Alife-Caiazzo. Soste intermedie in due luoghi antichi, culla della prima cristianizzazione in queste nostre terre: la Basilica di San Paride in Fontem a Teano e la Basilica di Santa Maria di Cubulteria in Alvignano  dove la parola di Dio ha mosso i primi passi; altra tappa presso la Casa della Carità “San Giuseppe Moscati” in Pignataro Maggiore, dove la Parola di Dio ogni giorno è trasformata in pane, farmaco, cura e ascolto per gli ultimi e i bisognosi. Poi tappa al Monastero di Ruviano sulle colline caiatine, sede di una giovane comunità monastica dove la Santa Scrittura ogni giorno è esperienza di preghiera, studio, divulgazione: da qui la meditazione è stata affidata al priore padre Fabrizio Cristarella Orestano. Il Vescovo ha concluso questo percorso con la Messa celebrata domenica sera dalla Cattedrale di Teano (video).

Ogni sera insieme al Vescovo alcuni sacerdoti e un gruppo di laici delle comunità locali, ma tanti collegati in diretta su Facebook: la pandemia in corso limita le presenze ma rimanere insieme è possibile attraverso gli strumenti di comunicazione come già sperimentato da due anni in ogni ambito sociale.

“Qui ed ora”: come nel Vangelo e nelle antiche Scritture bibliche, la Parola di Dio è esperienza concreta, incontro quotidiano con l’uomo, ma anche impegno per l’uomo stesso. Ascoltare Dio è vivere l’esercizio di ascolto delle persone, lasciare che qualcun altro parli, dedicare tempo alla sua persona e alle sue richieste.
Papa Francesco ha confermato questo stile “la Parola svela Dio e la Parola ci porta all’uomo” domenica scorsa in occasione della celebrazione della Domenica della Parola che ha stabilito per ogni terza domenica del tempo ordinario attraverso il documento Aperuit illis e in questa circostanza richiamato l’impegno che la Parola di Dio, ascoltata, chiede ad ognuno: immergerci nella vita degli uomini, in “ascolto delle sofferenze dei fratelli, del grido dei poveri, delle violenze e delle ingiustizie”. Non è una Chiesa inerme quella sognata da Cristo e quella che Egli stesso ha vissuto con la piccola comunità che lo seguiva. Dare concretezza ancora oggi a questa storia è l’impegno che ogni giorno deve bussare alla coscienza dei battezzati e ancor di più in questo tempo di percorso sinodale in cui l’esercizio dell’ascolto disponibile deve compiersi nelle parrocchie ma ancor di più nei territori, tra la gente, educandoci vicendevolmente a domande (e risposte) su quale volto nuovo, insieme, è possibile dare alla Chiesa, confermandone la vocazione missionaria sul modello di Gesù Cristo.

L’esperienza della Catechesi itinerante, con soste nei piccoli centri diocesani tornerà in Quaresima e nel Tempo di Pasqua.

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