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Marry me: buoni sentimenti, musica e riflessioni contemporanee nel film con Jennifer Lopez

In sala il film che vede il ritorno della pop star americana alla commedia romantica

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Noemi RiccitelliUn amore a 5 stelle, Prima o poi mi sposo, Shall we dance? sono solo alcune delle più note e celebri rom-com (commedie romantiche) che hanno visto protagonista Jennifer Lopez intorno agli anni ‘90/’00, quando la famosa pop star americana già brillava nel suo successo, dividendosi tra carriera musicale e cinematografica.
Film cult che hanno contribuito a dare un’impronta a questo genere dichiaratamente non impegnato, ma che può offrire visioni ed emozioni intense, tanto quanto altri film giudicati comunemente “di spessore”.
Dopo quasi 20 anni dall’uscita di quei film, J.Lo è di nuovo protagonista (così come produttrice) di una pellicola romantica: Marry Me (Sposami), tratta dall’omonima graphic novel di Bobby Crosby, con la regia di Kat Coiro.

Kat Valdez (Jennifer Lopez) e Bastian (Maluma) sono una coppia di pop-star dal seguito planetario: i due hanno deciso di sposarsi nel corso di un loro concerto, durante il quale presentano al pubblico anche il loro nuovo singolo, Marry me, appunto.
Tuttavia, pochi minuti prima dell’esibizione, Kat scopre il tradimento di Bastian e, in preda allo sconforto e alla delusione, decide di sposarsi ugualmente: sì, scegliendo però il suo futuro marito tra il pubblico.
La scelta ricade su un confuso e tenero insegnante di matematica, Charlie Gilbert (Owen Wilson), che si trova lì per accompagnare la figlia, grande fan di Kat.

Se le commedie romantiche di venti anni fa mostravano ancora bigliettini d’amore, timidi messaggi registrati in segreteria e incontri furtivi tra un isolato e l’altro, Marry me illustra la mordente contemporaneità tra smartphone, social e condivisioni H24.
La sceneggiatura (Harper Dill, John Rogers, Tami Sagher) si snoda tra il tema più propriamente sentimentale, romantico, che mostra come anche gli incontri più casuali si possano rivelare autentici e intensi, e quello educativo-motivazionale, con l’invito a credere in sé stessi e a superare difficoltà e limiti personali.
Tra le righe, anche un’ulteriore riflessione sul mondo della comunicazione, con le narrazioni spesso distorte che si possono costruire, specie per le celebrità, più esposte al giudizio altrui e la cui privacy, a causa di ciò, è molto fragile.

La protagonista, Jennifer Lopez, non ha perso smalto: carismatica, coinvolgente, al passo con i tempi, piace anche ai millennials. È assoluta protagonista, anche se Owen Wilson, anche lui non nuovo a questo genere di film (si pensi a Tu, io e Dupree insieme a Kate Hudson), le fa da spalla in modo adeguato e con un fare naive, da intellettuale sbarazzino, si conquista il suo posto in questa commedia dai buoni sentimenti.

La musica, considerata la trama, ha un ruolo molto importante in Marry me: tutte le canzoni sono state scritte e composte da J.Lo stessa e dal cantautore colombiano Maluma, tra i protagonisti del film.
Note pop che scandiscono i momenti salienti della narrazione e che rendono viva la visione, mettendo l’accento su un film piacevole, probabilmente non memorabile come altri della stesso filone, ma adatto a tutti per qualche ora di evasione.

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