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Il 4 marzo ‘Dies natalis’ del Servo di Dio Padre Berardo Atonna. Una candela accesa nelle case per pregare e ricordare

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Torna su Clarus un nuovo approfondimento su Padre Berardo Atonna, il francescano di cui numerosi devoti attendono la beatificazione. Nel precedente articolo a firma di Dino Aito (leggi) ci siamo soffermati sulla presenza del frate nella valle alifana essendo stato per lungo tempo residente nel convento di Santa Maria Occorrevole (Piedimonte Matese). Molti lettori ci hanno scritto apprezzando la proposta…
Oggi con il testo a firma di Padre Giovan Giuseppe Califano, postulatore generale dei Frati Minori ci soffermiamo brevemente sulla spiritualità di padre Berardo e in particolare sul processo (in corso) beatificazione; un articolo che ci aiuta a comprendere come e perchè la presenza di padre Berardo tra i fedeli è ancora viva e attraverso la fede compie importanti segni di conversione.
Il 4 marzo, anniversario della morte del frate, nella parrocchia di Santa Maria Maggiore in Piedimonte Matese sarà celebrata una messa in suffragio. Appuntamento alle 18.00 presso la Chiesa di San Tommaso d’Aquino; presiede l’Eucarestia padre Gennaro Russo ofm, Guardiano a Santa Maria Occorrevole. 

Giovan Giuseppe Califano – “Fate la Via crucis!” era questo il consiglio che il Servo di Dio Padre Berardo Atonna ripeteva ai fedeli che ricorrevano a lui alla ricerca di un aiuto spirituale. Proprio all’inizio di questa Quaresima 2022, nel primo venerdì, ricordiamo il suo transito avvenuto a Napoli il 4 marzo del 1917.
Erano le nove del mattino, di domenica, e Padre Berardo concludeva la sua giornata terrena circondato dai confratelli del convento della Sanità e di Santa Lucia al Monte. Alla notizia i napoletani esclamarono: “è morto il santo di Capodimonte”. I funerali furono celebrati il giorno 6 marzo nella cappella delle Suore Stimmatine, al Tondo di Capodimonte, presieduti da Padre Giancrisostomo Bovenzi che per l’occasione scrisse un sentito elogio funebre, tratteggiando la vita e le opere del confratello. Assente, per quella circostanza, il Ministro Provinciale Padre Geremia Olivieri, impegnato a Roma presso la Curia Generalizia.

 La tomba e la devozione 
Dal 1929, le spoglie mortali del Servo di Dio riposano nella Chiesa di Santa Lucia al Monte di Napoli, culla della riforma Alcantarina napoletana. In quella chiesa sono custoditi 16 corpi di Venerabili e Servi di Dio espressione massima della santità alcantarina. Visse in quel convento San Giovangiuseppe della Croce e la chiesa fu frequentata da Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe.
Con l’intervento del Cardinale Alessio Ascalesi, le spoglie mortali del Padre Berardo furono traslate in quella chiesa per volere dei confratelli e di tanti devoti che lo avevano conosciuto ed invocavano la sua intercessione. Furono collocate presso la prima cappella laterale a sinistra di chi entra, dedicata a San Pasquale. Sopra la lapide fu posto il busto in marmo che è l’autentico ritratto del Servo di Dio. L’artistica tomba fu voluta così dai suoi figli spirituali i quali contribuirono con libere offerte, raccolte dalla Signorina Giuseppina Starita, prima biografa e figlia spirituale del Servo di Dio.
Alla traslazione parteciparono numerose autorità civili e religiose e una moltitudine di devoti e stimatori del Padre Berardo, provenienti soprattutto da Piedimonte Matese e Sarno. Tra di essi erano presenti la sorella Maria Consiglia, il fratello Michele e molti nipoti, tra cui il Monsignor Salvatore Atonna. Una foto li ritrae fuori della chiesa, che per la circostanza fu addobbata e preparata per accogliere l’urna del Servo di Dio.

 In preghiera con un cero acceso 
Dall’anno 2005 è ormai tradizione che i devoti del frate sarnese, nel giorno anniversario della sua morte, offrano l’olio per la lampada che arde perennemente davanti al sepolcro. L’olio viene raccolto in un’artistica anfora in ceramica, opera dall’artista Falcone di Vietri sul mare, su cui è riprodotta la veduta dell’eremo del monte Saretto di Sarno, dove il Servo di Dio visse per qualche tempo durante la soppressione della comunità di Piedimonte.
Purtroppo, la situazione pandemica impedisce ancora una volta di realizzare il pellegrinaggio a Santa Lucia al Monte. Tuttavia i devoti e concittadini del Servo di Dio si ritroveranno uniti spiritualmente per celebrare il transito di Padre Berardo, intensificando la preghiera per la sua beatificazione. Segno visibile di questa comunione di preghiera sarà un cero acceso, posto alla finestra della propria casa la sera del giorno 4, per illuminare la notte in memoria del Servo di Dio. Ogni santo, infatti secondo l’espressione del vangelo, è una luce che si accende e si pone in alto per illuminare tutti coloro che sono nella casa comune.

 La causa di beatificazione, passi in avanti 
La causa di beatificazione di Padre Berardo sta facendo passi avanti presso la Congregazione delle Cause dei Santi in Vaticano. È giunta proprio in questi giorni la notizia che si è svolto con esito positivo il primo esame della Causa, ossia il Congresso dei Consultori Storici, i quali si sono espressi in merito al valore dell’apparato documentale raccolto nel Processo. Ad esso farà seguito, a qualche distanza di tempo, l’esame dei Consultori Teologi circa l’esercizio delle virtù cristiane da parte del Servo di Dio. Lo studio di un miracolo potrà infine aprire la strada alla beatificazione. Il Ministro Provinciale del Frati Minori dell’epoca, Padre Geremia Olivieri, alla morte del Servo di Dio, nella circolare con la quale ne dava comunicazione, già auspicava il lieto giorno dicendo: “Il tempo come suole avvenire, allontanando da noi la sua figura, la rischiarerà di giusta luce, e noi speriamo di poterla porre accanto a quelle degli altri santi che arricchiscono il nostro menologio”. Così attendiamo fiduciosi di poter vedere glorificato nella Chiesa Padre Berardo Atonna, al pari di San Giovangiuseppe della Croce, di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe e tanti altri santi alcantarini che hanno reso singolare il convento di Santa Lucia al Monte di Napoli.

 

 

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