L’iniziativa, partita dall’Istituto comprensivo “A. A. Caiatino” guidato dalla dirigente prof.ssa Silvana Santagata ha trovato piena accoglienza nelle Parrocchie e nei Comuni: insieme si è dato vita ad un momento di raccoglimento, ma soprattutto di ascolto dei cittadini ucraini residenti sul territorio. “Grazie per quello che state facendo per tutti noi, per ogni tipo di aiuto che state organizzando ed inviando al nostro Paese, ma una sola è la cosa che più di tutte conta in questo momento: la preghiera”: sono state le parole della toccante testimonianza di una delle donne che nella comunità di Caiazzo ormai ha trovato piena integrazione e particolare sostegno in questo momento di difficoltà morale e psicologica. Sono 26 in totale gli Ucraini qui residenti a cui si aggiungono due bambini di 5 e 7 anni appena arrivati su uno di quei pullman che stanno facendo la spola tra i confini ucraini e gli Stati europei per accompagnare i rifugiati (ormai “godono” di questo status) in un luogo più sicuro; e così anche per i due piccoli inviati dai genitori presso la zia qui in Italia.
Mobilitazione totale da parte delle Amministrazioni comunali di Caiazzo e Piana di Monte Verna guidate dai sindaci Stefano Giaquinto e Stefano Lombardi per mettere a disposizione sia degli ucraini residenti sia di quelli in arrivo ogni tipo di assistenza e di supporto con il favore dalle decisioni assunte in emergenza dall’Unione Europea per gli ucraini che giungono nei Paesi membri, e cioè la validità del visto per un anno di soggiorno, l’assistenza medica e i servizi scolastici.
Caiazzo. La Concattedrale ha aperto le porte ai ragazzi delle Scuole Medie e in particolare alla comunità ucraina, giunti in chiesa in corteo. Ieri mattina il parroco don Antonio Di Lorenzo ha accolto e guidato la preghiera, integrando in essa le testimonianze forti dei fratelli ucraini: sono stati questi ultimi – adulti, giovani e bambini – i protagonisti della mattinata raccontando ai ragazzi di Caiazzo la loro Terra, il comune sogno di pace di ucraini e russi, il progresso compiuto dal loro Paese, ma soprattutto la paura attuale per i connazionali che rischiano ogni giorno la vita a causa di un ingiusto attacco alla democrazia e alla libertà…
La preghiera ha unito i presenti, cattolici e ortodossi, tra la commozione e il sogno che presto si realizzi la pace. La parrocchia Maria SS. Assunta, in segno di totale comunione con la piccola comunità ucraina, ha predisposto nella Concattedrale uno spazio temporaneo adibito alla loro preghiera: in un altare laterale della Concattedrale, don Antonio Di Lorenzo riprendendo l’iconografia sacra della tradizione greco-cattolica e ortodossa, ha allestito uno spazio familiare e rispondente alla religiosità di questo popolo e qui, con la bambina ucraina più piccola residente a Caiazzo, acceso una lampada. Per la famiglia ucraina caiatina, solitamente presente alle Celebrazioni cattoliche, questo angolo sacro rappresenterà – nelle occasioni in cui vorranno – un momento che rafforza il legami con le proprie radici, e per i cattolici un modo per conoscere e accogliere ulteriormente i segni di un’altra tradizione. Immensa la gratitudine della piccola comunità straniera, ma non estranea e totalmente amata, ora più di prima.
La preghiera ha coinvolto anche gli alunni della Scuola dell’Infanzia e di quella Elementare: il sacerdote e la dirigente scolastica hanno raggiunto i ragazzi presso l’edificio che li ospita per coinvolgere davvero in questo momento di comunione e dare voce ai loro consapevoli e sinceri sogni di pace. Momenti che educano alla cittadinanza, alla civiltà e fanno del contesto scolastico un vero e proprio laboratorio di partecipazione attiva alle sorti del Mondo.
Piana di Monte Verna. Così anche per gli alunni del plesso di Piana di Monte Verna: anche per loro totale coinvolgimento nella preghiera guidata dal parroco don Lucio D’Abbraccio; come per i ragazzi caiatini, fondamentale il supporto degli insegnanti che nei giorni precedenti hanno creato la premessa a questo momento di unità e di confronto. Parlare di guerra, parlare di pace, conoscere del popolo ucraino le tradizioni, la geografia di quel Paese e il difficile processo democratico degli ultimi decenni per rendere ancor più vicina la vicenda del suo popolo che oggi necessita di supporto e maggior sensibilità da parte dei cittadini europei. Di tutto questo i ragazzi hanno dato prova esprimendo pensieri di bene, ma anche di condanna e di distanza da ogni tipo di conflitto e violenza che fa morire i diritti prima ancora degli uomini e delle donne.