Il Governo italiano ha introdotto delle misure per favorire lo sviluppo dei territori montani. Su proposta del presidente Mario Draghi e del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che definisce misure riservate alle località di montagna. Il testo del disegno di legge contiene i criteri di individuazione dei comuni montani e disciplina le condizioni da soddisfare per usufruire dei benefici.
La montagna rappresenta una ricchezza inestimabile per l’Italia, sia in quanto crogiolo di forme di vita vegetali e animali che sono i cardini di una diversità biologica senza pari, sia in quanto manifestazioni di bellezza e mete turistiche sempre ambite. Un tesoro da curare e valorizzare, come i comuni del nostro Matese, anch’essi destinatari della Strategia Nazionale per la Montagna Italiana (SNAMI), se ovviamente in possesso dei requisiti stabiliti. La SNAMI sarà finanziata dal Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT), che comprende le risorse del Fondo nazionale per la montagna e quelle del Fondo integrativo per i comuni montani, e per il quale sono stati stanziati 100 milioni di euro per il 2022 e 200 milioni dal 2023.
Le misure previste per i comuni montani
Il piano del Governo prevede vantaggi per i medici e gli operatori socio sanitari che lavorano in località di montagna, in primis l’accesso preferenziale al ruolo di direttore sanitario per i medici che hanno prestato servizio in territori montani. Per i professionisti sanitari he acquistano o prendono in locazione un immobile è previsto un credito d’imposta. Agevolazioni sono predisposte per gli insegnanti che lavorano in aree montane in termini di punteggio e un credito d’imposta anche per loro. Ulteriori incentivi saranno garantiti alla copertura dell’accesso a Internet in banda ultralarga e saranno attuati interventi per garantire condizioni ottimali per i servizi di telefonia e digitali. Agli imprenditori agricoli e forestali spetteranno contributi per lo svolgimento della loro attività, per favorire la diversificazione delle colture e preservare gli equilibri ecologici. Interventi anche per i giovani che decidono di investire sulla montagna, con un credito d’imposta per i primi tre periodi contabili, per le piccole e microimprese e in cui il titolare o almeno uno degli esercenti non abbia compiuto 36 anni di età. Infine, viene introdotta la misura “Io resto in montagna“, finalizzata ad incrementare il popolamento delle aree montane, come una detrazione sul mutuo per chi non abbia ancora compiuto 41 anni, riconosciuto applicata ai comuni con popolazione residente non superiore a 2.000 abitanti.