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Piedimonte Matese. A Sepicciano il “nuovo” San Giuseppe e una preghiera speciale per tutti i papà

Restaurata la statua in legno e cartapesta del Settecento; il Bambinello, trafugato alcuni anni fa è stato riprodotto dagli Studi d'arte Ciardiello di Piedimonte Matese

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Nella festa di San Giuseppe, la parrocchia di San Marcello e San Michele nella frazione di Sepicciano non solo ha pregato per tutti i papà ma ha vissuto un momento di festa insolito per la ritrovata statua di San Giuseppe, appena restaurata e completata grazie all’aggiunta del Bambino Gesù trafugata alcuni anni fa.

Durante la messa vespertina il parroco don Emilio Meola ha benedetto la Sacra effige e poi ricollocato il Bambinello tra le braccia di Giuseppe; stesso gesto è stato compiuto da un papà a nome di tanti – presenti alla celebrazione successiva dedicata esclusivamente alla loro presenza insieme ai figli e alle mogli.

A causa delle misure anticontagio nella piccola chiesa di borgata si rende necessario organizzare turni di messe per evitare il sovraffollamento dei fedeli e il rischio che a molti non sia concesso di entrare per mancanza di posti a sedere. Ai bambini e alle famiglie infatti, infatti, la Parrocchia ha aperto questa possibilità più comoda anche nella predisposizione di nuovi orari per non perdere i contatti con nessuno di loro.

Il Bambinello appena realizzato è un manufatto in poliuretano, scolpito, opera degli Studi d’arte Ciardiello di Piedimonte Matese, specializzata nella produzione di opere sacro in marmo e altri materiali; mentre il San Giuseppe, opera del Settecento, restaurato dalla dott.ssa Michelina Acquaro, presenta arti e testa in legno, mentre il panneggio ce lo ricopre è in cartapesta.

Nella messa dedicata ai papà, dopo aver deposto il Bambini Gesù tra le mani di Giuseppe, insieme hanno pregato e recitato la preghiera composta per l’occasione dal parroco (di seguito un estratto):

Ti preghiamo, di aiutarci ad essere come te,
che nulla antepose al bene della famiglia e di quel Figlio,
che accettasti di amare, proteggere ed educare,
e che, nella logica dell’amore paterno,
fosti capace di rinunciare all’amore per un figlio tutto tuo.
Anche noi vogliamo come te,
non anteporre nulla al bene della nostra famiglia.
Insegnaci ad amare nell’onestà e nella gratitudine i nostri figli.
Fa che le nostre mani, siano come le tue: mani che guariscono,
leniscono, accompagnano, amano con gesti concreti e affettuosi.
Anche noi come te, possiamo imparare ad occuparci,
in sintonia con le nostre spose,
della vita dei nostri figli, cosi che un giorno,
insieme ai nostri cari possiamo, in comunione con te
godere per sempre della vita eterna con Maria,
e Gesù tuo Figlio e nostro fratello. Amen.

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