Noemi Riccitelli – Dopo Spider-Man, a distanza di qualche mese, è arrivato in sala un altro iconico personaggio della paraletteratura internazionale, stavolta di casa DC Comics, Batman (The Batman): l’Uomo Pipistrello, Bruce Wayne, il miliardario solitario di Gotham City, così come Peter Parker-Uomo Ragno, ha avuto molteplici e brillanti interpretazioni cinematografiche nel corso del tempo.
L’ultima, forse anche la più celebre e apprezzata, è la trilogia del Cavaliere Oscuro con protagonista Christian Bale e la regia di Christopher Nolan.
Creato da Bob Kane e Bill Finger, dalle pagine dei fumetti alle diverse versioni animate e sul grande schermo, che hanno coinvolto le più giovani generazioni, era difficile proporre una nuova visione su un personaggio così “pop”: il regista Matt Reeves, autore del soggetto e della sceneggiatura insieme a Peter Craig, riesce nell’intento e realizza un film interessante che non tradisce l’ispirazione originale e, dopo quasi un mese dall’uscita in sala (3 marzo 2022), si conferma uno dei più grandi successi al botteghino italiano in era Covid.
Nell’oscura e afflitta Gotham City, Bruce Wayne (Robert Pattinson), orfano del miliardario filantropo Thomas Wayne, veste la maschera di Batman, il “vigilante” il cui obiettivo è fare vendetta, punendo i malfattori della città, unendosi all’irreprensibile e onesto ispettore Gordon (Jeffrey Wright).
In particolare, i due si concentrano su una serie di delitti connessi e accompagnati da misteriosi indovinelli, ad opera del famigerato Enigmista (Paul Dano), i quali coinvolgono più o meno direttamente altri notabili e corrotti cittadini di Gotham, tra cui il mafioso Carmine Falcone (John Turturro) e Oswald Cobblepot detto “Il Pinguino” (Colin Farrell).
Anche la misteriosa Selina Kyle alias Catwoman (Zoe Kravitz), interviene nelle indagini, mossa da intime ragioni personali, instaurando con Batman un’ambigua collaborazione.
Un thriller più che un classico film da super-eroe: sì, il regista Reeves ha lasciato da parte i sensazionalismi da cine-comic, decidendo di conferire al suo Batman una veste non tanto da eroe invincibile, ma di un uomo che con razionalità e ingegno vuole affermare la verità, collaborando con la giustizia. Meno azione, dunque, e maggior spazio alla riflessione.
Infatti, The Batman si presenta come una lunga indagine (il film dura circa 3 ore), affascinante e coinvolgente, durante la quale sul filo della suspense il pubblico può conoscere questa nuova versione del protagonista.
Protagonista che viene presentato in medias res, senza indugiare in spiegazioni eziologiche su Bruce Wayne e la sua vita, Reeves sa che il pubblico conosce già il personaggio.
L’interpretazione di Robert Pattinson, sebbene non avesse entusiasmato tanti fan alla notizia del suo ingaggio, è decisamente convincente nel taglio che il regista ha deciso di dare al personaggio: un Bruce Wayne ancora ferito dal passato, tutt’altro che sicuro di sé, anzi, impacciato, schivo, molto serio, quasi indifferente e scostante persino nei confronti della persona a lui più vicina, nonché l’unico a conoscere la sua vera identità, il maggiordomo di famiglia Alfred (Andy Serkins), qui in un ruolo molto marginale rispetto alle precedenti trasposizioni; è stato definito un Batman “punk-rock”, ed è proprio così.
Vestiti scuri, maglie larghe, capelli lunghi, spesso scomposti davanti agli occhi, quasi a volersi nascondere anche in quelle poche occasioni di visibilità, e un ombretto nero che incornicia le palpebre nonostante la maschera.
Certo, l’oscurità è sempre stato il tratto distintivo dell’uomo-pipistrello, ma questo aspetto viene enfatizzato ed è un fattore che conferisce una nuova e moderna allure al personaggio.
A conferma di questa tendenza particolarmente ermetica, c’è da notare anche che
Pattinson/Batman trascorre gran parte del tempo sotto il suo costume.
Bruce Wayne e Batman sono più che mai un’unica identità.
Inoltre, a conferire una certa imponenza e, si potrebbe dire, quasi sacralità alla figura di Batman, la colonna sonora di Michael Giacchino: in questo film il tema musicale diventa un tratto distintivo quasi come il segnale luminoso che introduce l’eroe.
Accanto al protagonista emerge un folto gruppo di personaggi, tutti terribilmente unici e intriganti: non poteva esserci Catwoman più perfetta di Zoe Kravitz, molto vicina per stile e ispirazione a questo Batman così “grunge”; tuttavia, Selina Kyle è fiera ed impulsiva rispetto a Bruce Wayne ed è sempre lei che prende l’iniziativa.
L’ispettore Gordon, nell’interpretazione di Jeffrey Wright, non viene scalfito, anzi, come notato dalla critica, sembra quasi prendere il posto di Alfred nel ruolo di mentore di Batman/Bruce Wayne.
Si è detto che non si tratta di un classico film da super-eroi, ma i “villain” ci sono, eccome: non sono, però, personaggi fantastici, dall’aspetto grottesco, ma possiedono quella folle lucidità dei serial killer contemporanei: Paul Dano con il suo volto placido e ingenuo rappresenta a pieno il classico disadattato ai margini della società, in preda a deliri di onnipotenza; Colin Farrell, irriconoscibile sotto un trucco formidabile, è una figura quasi comica, probabilmente sarà protagonista di un quasi certo secondo capitolo; John Turturro, infine, è il cattivo che sembra avere la meglio fino alla fine, sicuro e insospettabile.
L’altra protagonista della storia, solo apparente sfondo alle vicende, è Gotham: la città maledetta per eccellenza, non sembra esserci possibilità di redenzione per questo posto e la sua gente, lontana per tempo e spazio da ogni altro luogo.
In The Batman, Reeves rispetta la caratteristica originale della città, ma connotandola con elementi che la avvicinano alla società moderna: l’istanza di rinnovamento che proviene da una giovane candidata sindaca di origini afroamericane, la minaccia terroristica e l’infido uso dei social.
Un mirino di nefandezze e maledizione, ma se all’inizio Batman/Bruce Wayne sembra farsi inghiottire da questo vortice, piegandosi alla volontà di vendetta, alla fine fa un cambio di passo e decide di votarsi alla speranza: diventare un punto di riferimento per quanti abbiano bisogno di sapere che, nonostante l’oscurità, la luce ha sempre modo di emergere.
Nel complesso, The Batman è un film avvincente, in cui il regista ha realizzato una convincente declinazione della storia, che regge in modo egregio il confronto con le trasposizioni precedenti.
Inoltre, un sequel sembra essere certo, confermato anche dalla recentissima pubblicazione, per mano dello stesso Reeves, di una scena tagliata che vede protagonisti proprio Batman e il suo più noto nemico, Joker, interpretato da Barry Keoghan.