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Piedimonte Matese. Droga e ascolto: l’Associazione Papa Francesco si interroga sui servizi del territorio

A partire dalla maxi operazione antidroga dello scorso febbraio nel quartiere di Sepicciano, non si arresta la riflessione sui servizi e le azioni urgenti per la città, in particolare per i più fragili

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I “fatti” accaduti lo scorso mese di febbraio a Piedimonte Matese nel quartiere di Sepicciano ossia la maxioperazione antidroga messa a segno dai Carabinieri della locale Compagnia, terminata con lo smantellamento di una vera e propria piazza di spaccio, inducono a una riflessione sulle possibili vie da seguire per contrastare questo come altri “cancri” della società e impedire che mettano radici in essa. Un primo passo è sicuramente l’ascolto della persona che vive il disagio, garantendole un aiuto concreto e sostegno costante.

L’Associazione Papa Francesco che ha sede in Piedimonte, guidata dalla presidente Anna Zulla, e che dal primo giorno di vita opera al fianco delle fasce sociali con maggiori difficoltà, con particolare attenzione ad anziani, bambini e diversamente abili, fa propria la convinzione che l’ascolto sia l’approccio da seguire. L’attivazione di uno sportello di “auto-aiuto” rivolto soprattutto a tossicodipendenti, ludopatici e persone affette da qualsiasi altra dipendenza, potrebbe rappresentare la soluzione vincente, un metodo, del resto, già sperimentato, grazie alla collaborazione con la Comunità Emmanuel, con sede nella vicina Faicchio, guidata da Suor Raffaella Letizia.

La sinergia con la Comunità ha lasciato un’impronta ben marcata nell’esperienza dell’Associazione Papa Francesco, un’esperienza tanto complessa quanto gratificante per coloro che hanno messo a disposizione la loro professionalità nel seguire i ragazzi bisognosi di aiuto. Fondamentale è stata la collaborazione con l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE), che ha permesso a tre ragazzi di scontare la loro pena hanno un percorso alternativo al carcere. All’accoglienza e all’ascolto segue un processo di riabilitazione della persona, prima in termini di autoconsapevolezza e successivamente di reinserimento sociale, reso possibile grazie al contributo di soci e professionisti, come il dottor Gennaro Del Prete dell’UEPE, il quale non ha mai fatto mancare la sua vicinanza ai ragazzi seguiti.

La dipendenza dal gioco e dalle droghe sono fenomeni che attecchiscono con facilità nei nostri territori e che sempre più fanno breccia sui giovani, i quali cercano vane consolazioni in realtà effimere e pericolose, fino a diventarne succubi. Il diffondersi di questi fenomeni dovrebbe richiamare a un’attenzione maggiore istituzioni e associazioni nel mettere in atto misure di contrasto e cura.

 

 

 

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