Il Venerdì Santo, quest’anno il 15 aprile, è la giornata dedicata alla Colletta per la Terra Santa, il sostegno a coloro che si occupano della cura dei luoghi in cui è scritta la storia di Gesù. Nel giorno in cui la cristianità ricorda la passione e la crocifissione di Cristo ogni parrocchia ha la possibilità di “tendere la mano” ai Francescani di Terra Santa, destinando a loro le offerte raccolte. Le comunità ecclesiali potranno riservare un aiuto concreto alla Fraternità Francescana per la realizzazione di opere pastorali, sociali ed educative in Palestina.
Da otto secoli i Francescani sono presenti al fianco dei cristiani che vivono nella terra che ha fatto da sfondo alla vita e alla morte di Gesù, tessendo le fila di un dialogo complicato con le altre realtà religiose. Ecumenismo e dialogo interreligioso sono nel contempo motore e fine della missione francescana, una missione che continua a far germogliare condivisione e cooperazione e che trova respiro in diversi contesti. Una convivenza con le Chiese locali la cui complessità ha radici storiche, ma che nei secoli è andata ammorbidendosi grazie soprattutto alla capacità mediatrice dei Francescani.
L’impegno francescano in Terra Santa si declina in attività riguardanti ambiti diversi: pastorale, sociale, cultura, comunicazione. Una delle manifestazioni più importanti dell’opera francescana è proprio quella educativa e formativa, indirizzata alla popolazione locale, laici e religiosi di ogni parte del mondo. Si pensi che dal 1550 in poi i Francescani hanno dato vita a una tradizione di formazione scolastica lunga e fruttuosa, con l’apertura della prima scuola parrocchiale a Betlemme, e poi a Gerusalemme e Nazareth.
Colletta del Venerdì Santo, la storia
Nata dalla volontà dei Pontefici di mantenere forte il legame tra tutti i cristiani del mondo e i Luoghi santi, in tempi recenti è stato Paolo VI a darle una spinta decisiva attraverso l’Esortazione Apostolica Nobis in Animo del 25 marzo 1974. La Custodia francescana, cui sono affidati i Luoghi Santi, attraverso la Colletta può portare avanti la missione a cui è chiamata: oltre alla conservazione dei Luoghi Santi, il sostegno e lo sviluppo della minoranza cristiana locale, la liturgia, le opere apostoliche, l’assistenza ai pellegrini. Nel 2020, su richiesta della stessa Congregazione per le Chiese Orientali, a causa della pandemia, l’appuntamento venne spostato al 13 settembre. Nello stesso anno, fortemente segnato dal Covid, grazie al fondo d’emergenza istituito dalla Congregazione e alla collaborazione di varie agenzie della Roaco (Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali) sono stati finanziati 303 progetti in 24 Paesi, oltre a provvedere al sostentamento di sacerdoti e religiosi. (Da vaticannews.va)