Ieri sera nella Cattedrale di Alife il vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli ha presieduto la Messa crismale, celebrazione in cui sono portati gli olii che – benedetti – serviranno per i sacramenti da cui scaturisce tutta la vita cristiana: il battesimo, la confermazione, l’unzione degli infermi, l’ordine sacro, la consacrazione di chiese e altari. È stato il diacono Pietro Robbio della Diocesi di Teano-Calvi che verrà ordinato sacerdote il prossimo 13 maggio, a portare all’altare l’olio destinato a consacrare a cui il Vescovo ha aggiunto il profumo prima di benedirlo: l’olio, una realtà terrena, che per i credenti esprime la ricchezza di chi vive in Cristo, il consacrato, l’unto per eccellenza. La Sacra Scrittura proclamata in questa liturgia è infatti richiamo alla regalità e al servizio del Figlio di Dio, scelto, mandato, inviato ai poveri, inviato nel mondo per portare giustizia, verità, per annunciare la Parola che salva: nel suo servire vuole condividere la sua missione con ogni battezzato e in modo particolare i ministri costituiti (i sacerdoti) chiamati ad essere in tutto come Gesù.
Nel giorno in cui la Chiesa celebra la sua unità intorno a Cristo, Mons. Cirulli ha richiamato la centralità di Cristo nella vita della Chiesa e del mondo: “Questa chiesa non è piena solo di noi qui presenti; non siamo venuti ad incontrare non si sa chi, ma ad incontrare Lui. Bisogna partire da questo perché tutto abbia senso…”. Il brano dell’Apocalisse proclamato con la seconda lettura è stato per il Vescovo risposta attuale ad uno scenario di dolore e sofferenza in cui l’uomo cerca risposte: Cristo che libera e chiama gli uomini a partecipare al suo progetto di pace (il Regno…) Riferimento ad un mondo ferito dalla pandemia prima e dalla recente guerra in Ucraina: “Mentre tutto sembra andare in un’altra direzione – ha detto il Vescovo – dobbiamo prendere coscienza che non è così, che la vera strada è Cristo, modello del testimone fedele, il Crocifisso risorto che sempre rivela il volto del Padre onnipotente; è lui il primo che ha vinto la morte e da lui ci viene la forza di pensare che tutto ciò che ci sta davanti – morte e distruzione – è nelle mani del Signore”. Ha chiesto fiducia nel progetto di Dio, il Vescovo, interpellando la fede di ognuno e la testimonianza dei credenti, in particolare dei sacerdoti, chiamati per essere fedeli annunciatori e imitatori di Cristo: “Davanti al dramma che si profila davanti a noi, è lì che coraggiosamente dovremmo professare la nostra fede riconoscendo che il vero potere di Gesù e nostro è essere servi di tutta l’umanità”.
Davanti al dolore e alla paura, Mons. Cirulli indica la scelta: “Una sola luce deve esserci: quella della Chiesa in cui vive il Signore Gesù, la bellezza della luce che viene da lui che è Parola ed è Pane”. Poi ha concluso, “La Storia è nelle mani di Dio. Noi in questo ci crediamo; e come lui ha trionfato, anche noi un giorno trionferemo; adesso viviamo il nostro sacerdozio comune, il nostro servizio per la pace”.
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