Noemi Riccitelli – Se la saga cinematografica di Harry Potter si è conclusa nel 2011, lasciando in lacrime, ma anche con il cuore pieno i fan, solo qualche anno dopo, nel 2016, J.K. Rowling ha sorpreso i “potterhead” con una nuova serie di storie sul mondo magico.
Nascono così “Animali fantastici e dove trovarli” (Fantastic beasts and where to find them) e “Animali fantastici – I crimini di Grindewald” (Fantastic beasts – The crimes of Grindewald), i quali presentano il mondo magico di inizio ‘900, tra Gran Bretagna e Stati Uniti, approfondendo sotto-trame e personaggi già presenti nei libri del celebre giovane mago, in particolare la storia del magizoologo Newt Scamander interpretato da Eddie Redmayne, così come di un giovane Albus Silente, il cui interprete è Jude Law.
Dal 13 aprile è, invece, al cinema il terzo capitolo di questa serie: “Animali fantastici – I segreti di Silente” (Fantastic beasts – The secrets of Dumbledore), che a una settimana dall’uscita si registra campione di incassi in Italia.
David Yates firma per la terza volta la regia del film dopo i due precedenti, saldando così la collaborazione con Rowling e la casa di produzione Warner Bros, avendo diretto anche gli ultimi 4 film della saga di Harry Potter.
Dopo che il potente e maligno Gellert Grindelwald (Mads Mikkelsen) ha ripreso potere, riuscendo a portare dalla sua parte molti maghi e streghe, Silente (Jude Law) incarica Newt Scamander (Eddie Radmayne), insieme al babbano Jacob Kowalski (Dan Fogler) e altri fedeli compagni di recuperare il qilin, una rara creatura magica che viene utilizzata, viste le sue proprietà divinatorie, per scegliere la guida internazionale della Federazione dei maghi.
Infatti, Grindelwald è sulle tracce di questo animale prodigioso perché fondamentale per i suoi piani di supremazia.
Atteso a lungo dai fan, circondato da non poche polemiche dopo la sostituzione in corso d’opera di Johnny Depp (interprete originario di Grindewald) con Mads Mikkelsen, a seguito del fin troppo noto coinvolgimento del primo attore in un procedimento legale con l’ex moglie Amber Heard, I segreti di Silente presenta una storia più coinvolgente e densa, rispetto ai due capitoli precedenti: infatti, la sceneggiatura (di J.K. Rowling e Steve Kloves) approfondisce il profilo di alcuni protagonisti, permettendo al pubblico di comprendere quei legami che uniscono le loro storie ai già noti dettagli presenti nei film di Harry Potter, ma soprattutto nell’omonima saga letteraria.
Infatti, non pochi sono i riferimenti proprio all’opera di maggior successo di Rowling: nella pellicola compare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, accompagnata dal celebre tema musicale composto da John Williams, che ormai è il segno distintivo della serie di film e, inoltre, proprio in una scena dedicata alla scuola, viene introdotta una giovane Minerva McGranitt, insegnante di Trasfigurazione.
Gli effetti speciali e la conseguente estetica visiva che ne deriva rappresentano i punti di forza del film, ma non si realizza una vera e propria connessione emotiva tra la storia e lo spettatore, che va al cinema forse più per rievocare l’emozione dell’amarcord potteriano che non per un vero interesse dato dalla novità di quest’ultimo film e della saga in generale.
Degne di nota alcune interpretazioni, in particolare, quelle di due protagonisti: Jude Law che interpreta un Silente sempre saggio e affascinante, a suo modo circondato da un’allure di mistero e, poi, Mads Mikkelsen nel ruolo di Grindewald il quale, rispetto a Johnny Depp, dà un tono più serio e duro al suo personaggio, rispetto al pizzico di follia ed eccentricità che caratterizzava la sagoma di Depp.
Nel complesso, I segreti di Silente è un bel film che intrattiene, ma non in grado di suscitare l’emozione e l’entusiasmo che più volte il pubblico ha provato di fronte a ciò che ha rappresentato molto di più di soli magia ed incantesimi.