La Città di Caiazzo oggi ricorda Fra Pacifico, il francescano originario del luogo da sempre accompagnato da fama di santità, già in vita. Ogni anno in occasione dell’anniversario della sua morte, nella chiesa Concattedrale viene celebrata una messa in suo suffragio: questa sera alle 19.00 sarà presente il vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo Mons. Giacomo Cirulli; sarà lui a ricordare le virtù del religioso, tra cui – come ricordano i caiatini che ne tramandano la memoria, spiccava la saggezza seppur fosse semianalfabeta.
Nel 2019 è stata ufficializzata l’istituzione dell’associazione che ha come obiettivo la riscoperta del conterraneo e la raccolta di testimonianze perché si realizzi – come sognano alcuni tra i cittadini – un processo di beatificazione su cui lavora da anni don Antonio Chichierchia, sacerdote caiatino, parroco emerito di Maria SS. Assunta-Concattedrale.
Cenni biografici. Fra Pacifico, al secolo Francesco Di Giglio, nacque a Caiazzo il 29 dicembre 1853 da umile famiglia di contadini. Predisposto alla vita spirituale fin da piccolo, nel 1875 fu ammesso tra i Frati minori, a Napoli. Era semianalfabeta, e pur facendo da semplice questuante, sapeva stupire tutti attraverso una profonda sapienza, grazie alla quale divenne consigliere di molte persone, gente povera ma anche nobili e potenti. Di lui sono narrate anche le proprietà di taumaturgo. Malato di tisi, morì a Napoli il 27 aprile 1881: dal cimitero di Miano, il suo corpo venne traslato nella Basilica Concattedrale di Caiazzo il il 29 dicembre 1986.
Oggi, il sepolcro viene ancora visitato, poichè la figura di fra Pacifico è oggetto di una venerazione discreta e composta da parte dei suoi concittadini e di quanti nel tempo sono rimasti affascinati dalla sua testimonianza di vita.