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A Caiazzo cresce il piccolo commercio, questa volta è il “pane” a tirare. Modello di business e di senso civico

"Pane nostro", panificio del centro storico è solo l'ultima attività commerciale che ha aperto nel centro storico. Il fenomeno "Pepe in Grani" quanto ha dato alla rinascita della piccola cittadina? Imitarsi e fare sempre meglio è la scelta di numerosi piccoli imprenditori

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La pandemia di Covid19 che ha abbassato le saracinesche abituandoci anche a chiusure definitive, ha trovato anche reazioni più audaci e coraggiose. Caiazzo è uno dei paesi dove si apre ininterrottamente da decenni (pur con le dovute eccezioni) e si continua ancora oggi ad inaugurare negozi in un centro storico ormai “riscritto” e rianimato. È di pochissimi giorni fa la notizia dell’apertura di una panetteria (Pane nostro), oggi l’unica in Città.
“Riapre il forno del centro storico!” le parole del sindaco Stefano Giaquinto sui social, “Grazie ad Antonio e Dario per aver ridato alla storica Via A. A. Caiatino il profumo di pane. I nostri migliori auguri di buon lavoro e un grande in bocca al lupo”.
Dietro il commento riconoscente da Primo cittadino che vede crescere i servizi in una delle strade più frequentate da residenti e turisti, c’è anche quello da concittadino come tanti (e adulto) che saluta con speranza la nuova attività gestita da due nuovi imprenditori con esperienze nella ristorazione che hanno deciso di investire nell’artigianato e in particolare nell’arte della panificazione, in un difficile momento in cui il costo di farine e derivati è aumentato a causa dello scontro tra Russia e Ucraina rendendo l’import di grano da quei Paesi che ne sono tra i maggiori produttori, non più fluidi ed economici come ieri.

Dario Caporale e Antonio Verrillo, rispettivamente 45 e 39 anni, il primo caiatino di adozione, il secondo originario del luogo; hanno prima osservato, valutato e per un business ben preciso offrendo a Caiazzo ciò che mancava e non era prodotto localmente secondo la gran varietà di gusti e di scelte che sognavano di offrire dal loro banco. Le forme di pane e le sfumature di colori si moltiplicano e l’odore intenso è una carica di vita: il profumo del pane piace, crea legame, da’ sicurezza…. “La risposta è stata straordinaria; il lavoro è partito molto bene” per cui si dicono “soddisfatti della risposta e della fiducia dei caiatini”.
Hanno deciso di aprire il panificio contando sull’incentivo alle nascenti imprese gestito dall’agenzia Invitalia, denominata “Resto al Sud” (concesso tra i 18 e i 55 anni; si è notevolmente alzata la soglia massima di età) di cui anche altri (ma forse pochi audaci) hanno beneficiato nel Matese e in Alto Casertano.
A distanza da pochi giorni dalla festa del lavoro, in cui lo Stato, le associazioni di categoria, le sigle sindacali, la Chiesa italiana hanno tutti dedicato riflessioni, dibattiti, messaggi di speranza per il futuro dell’Italia che lavora, loro vengono a portarci il segno concreto di tutto questo: “Il lavoro devi pensarlo, ma anche volerlo e mettere in campo ogni sforzo…”. Cura dei dettagli, passione e competenza sono altrettanti “prodotti vincenti” della loro attività.

Caiazzo vive un momento positivo. Il ritorno della vita nel centro storico – lì dove si concentrano antichi e nobili palazzi, la Cattedrale e l’Episcopio e un rinnovato archivio diocesano, chiese e opere religiose, giardini e suggestivi vicoli, un museo contadino e un moderno teatro, il mercato settimanale – è in buona parte merito della rinomata pizzeria Pepe in grani del pizzaiolo caiatino Franco Pepe che ormai da anni raccoglie consensi da tutto il mondo. La formula della sua pizza attinta alla originaria arte panificatoria di famiglia  (la storica Antica Pizzeria Osteria Pepe è ancora attiva e ricercata in Piazza Porta Vetere) con originali rivisitazioni di ingredienti e scienza culinaria, concentra nella piccola cittadina della provincia di Caserta degustatori, giornalisti, uomini e donne di spettacolo e dello sport, famiglie e giovani, ricercatori del buon cibo…
Questa passione per la qualità e per un’offerta curata nei dettagli ha spinto altri imprenditori locali a compiere il passo, ad investire sia nel centro storico che su via G. B. Cattabeni la principale strada di transito nella città. Un esempio, anch’esso recensito da blog e riviste dedicate al cibo, è Il Buco di Paolo Tascillo, proposta multiforme tra bar, cibo di strada e location privata per eventi, e anche in questo caso nel suggestivo centro storico.

Un guardarsi a vicenda e riconoscere nel coraggio di ognuno la possibilità di crescere come comunità, “recuperando” – dall’edicolante al fiorista, dal macellaio all’artigiano dei presepi – il piacere di animare e qualificare il centro storico, un bene comune, tra l’altro interessato anche da restilyng alla pavimentazione e illuminazione durante la precedente amministrazione comunale del sindaco Tommaso Sgueglia. Ma se alla politica va il merito di aver cura dei luoghi, di essere attenta alle esigenze della popolazione, di investire per la popolazione, quello maggiore va agli imprenditori/lavoratori che diventano il motore di questo progresso, che onorano l’impegno di cittadini, che investono per se stessi i propri figli e le generazioni di caiatino che verranno…
Dal dopoguerra ad oggi centinaia di licenze commerciali confermano la positività che tira nella piccola cittadina e che in occasione della prossima Fiera della Maddalena (storica fiera in agosto di mercanzie, artigianato e gastronomia) potrebbero diventare motivo di esposizione e celebrazione a cui già da adesso si lavora.

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