Fra Umile torna a “riunire”, torna a raccogliere in preghiera centinaia di persone che nel ricordo del frate francescano e ispirate dalla sua testimonianza evangelica si mettono in ascolto della Parola di Dio. Accade ogni qualvolta nella Cattedrale di Alife (l’ultima volta nel mese di marzo) o nel Santuario di San Liberato in Calvisi (frazione di Gioia Sannitica), fedeli da tutta la Campania si ritrovano in occasione di particolari anniversari legati alla sua figura. Questa mattina infatti proprio nella piccola chiesa di Calvisi, lì dove nacque e dove riposano le spoglie mortali di Fra Umile Fidanza – ricorrendo ieri l’anniversario della sua nascita (14 giugno 1910) – si sono riunite per partecipare alla celebrazione, per pregare, per riconciliarsi con Dio e ascoltare la sua Parola, così come Fra Umile predicava e invitava a vivere…
Ha presieduto la Santa Messa il vescovo di Alife-Caiazzo Mons. Giacomo Cirulli; con lui hanno celebrato don Fernando Stocchetti parroco a Calvisi, don Cesare Tescione, assistente spirituale dei Gruppi “Fra Umile Fidanza” e i sacerdoti che hanno accompagnato gruppi di fedeli provenienti da Alife (Totari e Cattedrale), Gioia Sannitica (CE), Caivano (NA), Casolla di Caivano (NA), Pascarola (NA), Ischia (NA), Casoria (NA), Portici (NA) Puccianiello (frazione di Caserta), Crispano (NA), e dell’Associazione Amasi: un momento di forte comunione tra i presenti e con quanti – soprattutto gli ammalati – hanno affidato ai sacerdoti e ai fedeli le loro preghiere. Presente il sindaco di Gioia Sannitica, Giuseppe Gaetano.
“Siamo qui in memoria di una persona per sentirci dire quale sia il progetto di Dio Padre per tutti noi; e Lui è felice di incontrarci in questa circostanza per ricordarci di prendere sul serio la Sua Parola”: le parole del Vescovo Mons. Cirulli durante l’omelia sono state un continuo richiamo all’adesione di vangelo e vita, “ma soprattutto realizzazione del progetto che Dio sogna per l’umanità: vivere la fraternità”. Richiamando il Vangelo di questa giornata (il valore dell’elemosina e della carità sincere Mt 6,1-6.16-18) il Pastore ampliando lo sguardo all’intero discorso della montagna ha donato ai presenti il valore della parola “Padre” che in queste pagine della Sacra Scrittura ritorna ben 19 volte per sottolineare la premura di Gesù nel rivelare il vero volto del Dio, fino alla “consegna” del Padre Nostro che affida agli uomini quale impegno a costruire un mondo di pace e di comunione.
Mons. Giacomo Cirulli ha ricordato l’urgenza della preghiera per la pace, ma soprattutto il valore della sua realizzazione nelle piccole quotidianità di ognuno: “Altrimenti il nostro pregare, il nostro essere caritatevoli non corrisponde al progetto di Dio ma ad una misura prettamente umana”. Ha poi continuato: “Il Signore ci chiede di essere puri di cuore cioè veri e sinceri davanti a Lui, nella preghiera e nelle opere”.
Parole semplici che nei cuori dei presenti hanno suggerito il modello del cristiano Fra Umile a cui tanti si ispirano compiendo in semplicità e assoluta dedizione numerose opere di carità e di soccorso per i fratelli più poveri: esperienza che coinvolge in modo particolare i gruppi “Fra Umile Fidanza” che vivono il contatto diretto con la pesante esperienza di emarginazione sociale e povertà che nelle città è più tangibile che altrove.
Tanta gente raccolta, attenta, disponibile: questa è quella che il Pastore ha incontrato stamattina e che la frazione di Calvisi, casa semplice di Fra Umile, tornerà ad accogliere ogni volta che per una supplica, un ringraziamento, una preghiera, un grido di aiuto tornerà da lui.