Il 9 Giugno con l’evento Matese in Jazz gli alunni del Liceo Musicale G. Galilei di Piedimonte Matese hanno concluso il “Progetto Jazz e Nuovi Linguaggi musicali 2022” promosso in via sperimentale dall’Ufficio Scolastico Regionale della Campania per sperimentare e promuovere nuovi percorsi musicali e coltivare talenti tra le nuove generazioni favorendo l’approccio con strumenti e tecniche fuori dal percorso musicale di tradizione classica. A far da cornice all’esibizione, il suggestivo contesto del complesso monumentale quattrocentesco di San Tommaso d’Aquino, nel centro storico di Piedimonte Matese.
Tra il pubblico, amici e colleghi dei giovani musicisti del Liceo, le famiglie, la Dirigente scolastica Bernarda De Girolamo, cittadini e una rappresentanza dell’Amministrazione comunale. Applausi ed apprezzamenti per un’iniziativa che si è connotata per l’originalità e l’inaspettato coinvolgimenti dei diretti protagonisti. A guidare gli studenti in questo percorso extracurriculare i docenti Giovanni Covelli (referente del dipartimento musicale del liceo Galilei), Clementina De Simone, Antonio Di Cerbo, Pasquale Gentile, Francesco Mangialardo ed Emanuele Procaccini.
Al professore Covelli abbiamo rivolto alcune domande su questa esperienza artistica che potrebbe mettere radici ne Liceo matesino garantendo ulteriore formazione…
Si è trattato di un esperimento molto ben riuscito al Liceo Galilei; abbiamo risposto ad un bando dell’Ufficio Scolastico Regionale con il desiderio di ampliare l’offerta formativa dell’Istituto e creare un percorso particolarmente coinvolgente per i ragazzi ma anche per noi docenti. Grazie ai fondi ottenuti abbiamo potuto acquistare nuovi strumenti e software per la gestione digitale della produzione musicale, esperienze complementari per una buona e complessiva formazione degli studenti. Abbiamo concluso il nostro percorso con un concerto apprezzato ed applaudito perchè era giusto che il percorso degli studenti devenisse anche un momento di condivisione con la comunità extrascolastica. I ragazzi hanno bisogno di essere incoraggiati a cercare nuove strade e a mettersi in gioco ad accogliere critiche che edificano il percorso formativo e professionale.
Come hanno reagito i ragazzi alla proposta di un percorso jazz, che tra l’altro li ha visti impegnati fuori dall’orario scolastico?
Hanno avuto a che fare con il loro mondo, con linguaggi vicini alla loro esperienza e alla quotidianità, a ritmi e sonorità che conoscono perché appartengono a questa generazione e sono continuamente veicolate dagli strumenti di comunicazione. Abbiamo dedicato il progetto alle classi più basse per consentire già dal prossimo il prosieguo e il perfezionamento di tale esperienza affinché quello che abbiamo costruito quest’anno non cada nel vuoto ma trovi forma più completa e rafforzi le competenze degli studenti.
Quindi ci sarà un nuovo bando? L’Ufficio Scolastico della Regione prevede continuità…?
La risposta positiva da parte dei Licei musicali della Campania che hanno aderito ha posto le basi per un ulteriore progetto, perciò speriamo che a breve il jazz – strumentale e cantato – diventi materia curriculare. È giusto poter offrire come Scuola maggiori possibilità di formazione e di espressione artistica assecondando le inclinazioni degli studenti.
Quale novità inaspettata ha caratterizzato questa esperienza?
L’improvvisazione. I ragazzi sanno stupirci ma sanno farlo con originalità e anche professionalità; tra loro emergono chiaramente dei talenti, e a noi il compito di educarli, monitorarne la formazione, ma soprattutto il rendimento globale senza perdere di vista le materie di indirizzo che caratterizzano l’intero percorso nel nostro Liceo quali Tecnologie musicali; Teoria, Analisi e Composizione; Storia della Musica; Laboratorio di Musica d’insieme; Esecuzione e Interpretazione di I e II strumento; a queste si aggiungono quelle caratterizzanti un liceo scientifico che costituiscono la necessaria base formativa.
Si respira aria di famiglia nei gruppi dell’indirizzo musicale, particolare affiatamento…
Creatività artistica, umanità, spirito di gruppo, rispetto dei ruoli riconoscendo il valore di ogni ruolo soprattutto nelle esecuzioni orchestrali: la musica si conferma una grande palestra di vita. A noi educatori spetta il compito, difficile, di non illudere i ragazzi ma – con i piedi per terra – sostenerli razionalmente a coltivare i propri sogni.