E’ nata Pizza Hub, una guida tutta digitale, firmata da Viatoribus (clicca), che racconta un inedito tour in cui per la prima volta è la pizza, quella di Franco Pepe, a suggerire le tappe di un cammino tra luoghi, storie, campagne, coltivazioni, vigneti, b&b, stalle, frutteti… Sono 30 i produttori di cui si racconta, ma sono altri ancora quelli che chiedono di parte di questa nuova esperienza.
Il sogno era quello di dare vita ad un progetto che a partire dalla pizza di Pepe in Grani desse visibilità al territorio compreso tra i monti del Matese, i monti Trebulani, sfiorando il Taburno, incrociando il corso del fiume Volturno. Visto dal cielo è un cratere verde e rigoglioso in cui si afferma una sana biodiversità di cibi e di valori; ma anche di naturali bellezze e beni artistici che arricchiscono l’Alta Campania. Da oggi chiameremo così, Alta Campania appunto – come vogliono i produttori coinvolti in Pizza Hub – questo lembo di terra; e alta per il livello professionale e qualitativo che il Progetto mette in piazza e mostra all’Italia intera. Non dieci anni fa, quando nasceva Pepe in Grani anticipando e concretizzando il rilancio del territorio, ma il 22 giugno 2022, con la matura esperienza e la consapevolezza che ogni produttore porta un sapore e una storia diversi, una qualità pregiata, un percorso di vita unico ma che insieme è possibile rivitalizzare il territorio, farlo conoscere, educarne i visitatori al rispetto, farne un luogo accogliente e piacente. E lo si fa partendo dal basso (dalla terra, non solo in senso figurato) puntando ad un messaggio sociale e politico che racchiude buone prassi e vero amore per il territorio.
Ieri mattina la pizzeria Pepe in Grani in vicolo San Giovanni Battista a Caiazzo ha accolto i 30 produttori che hanno aderito a Pizza Hub e che per l’occasione hanno esposto i loro prodotti; il team di Viatoribus che ha editato questa singolare guida ha presentato la mission del progetto (Margherita Rizzuto projet manager; Enrico Caracciolo, autore; Stefano Raso, curatore editoriale); Franco Pepe ne ha spiegato la genesi non senza rivolgere il suo grazie a quanti partecipano con lui alla promozione di questa territorialità sia in loco sia in Italia che all’Estero; ma anche il grazie ai collaboratori appena entrati in questo progetto di narrazione investendo coraggiosamente tempo, idee ed economia. E poi l’invito fondato sui sogni ma anche sulla concretezza: “Fai quello che puoi, con quello che hai, nel luogo in ci sei”. All’Associazione Love Matese che si occupa di promozione territoriale l’impegno di raccontare lo sforzo che finalmente riunisce un vasto territorio e il lavoro futuro che consolidi questo progetto.
La guida si sfoglia e si clicca, si legge e si osserva; il suo progetto grafico è maneggevole e consente veloci collegamenti che uniscono cibi, luoghi, itinerari, storie di vita dei produttori ed eventi; quest’ultimo aspetto è la parte viva e in divenire di Pizza Hub, cioè un calendario aggiornato di date e di temi da scegliere a seconda dell’interesse.
Quello che ancora non è brand, ciò che ancora non vive di etichette e standard locali, è invece un’anima e un variegato contesto di biodiversità che si esprime nelle decine e decine di prodotti tipici simili ma mai identici e talvolta unici che Pizza Hub racconta; vale per i vini, i formaggi, i salumi, gli olii. Non c’è etichetta che possa indentificare e omologare un prodotto se non un principio: qualità e professionalità accompagnati da sano confronto tra piccole e medie aziende che si guardano, si rispettano, si parlano, si sostengono e puntano sull’accoglienza al visitatore che intenzionalmente o casualmente passa da qui, sperando di non incontrare solo cibo buono ma anche buon vivere. Conta la risposta disponibile e lungimirante della politica: la presenza del sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto è la conferma di come insieme si possa lavorare per rendere il territorio una casa accogliente. Pizza Hub riassume tutto questo e lo fa ben oltre la promozione di una pizza. La travel guide edita da Viatoribus è frutto di un lungo lavoro tra singoli e poi squadre che oggi riesce a fotografare il territorio e proporlo all’ospite puntando sulla capacità di suscitare meraviglia, di fornire conoscenze, di esportare emozioni e la voglia di tornare, ma anceh suscitare nella popolazione residente la consapevolezza di vivere in un luogo unico e sano, perciò da tutelare.
Pizza Hub spiega come una pizza possa essere più di un disco di pasta, come possa essere sintesi e al contempo forza centrifuga, mescolanza di risorse umane e sapori ma anche consolidamento e tutela di ogni singola identità/storia produttiva. Le 30 aziende che fanno parte del progetto hanno dato vita ad un Manifesto che in 10 punti sintetizza Pizza Hub e ne tutela il futuro perché il progetto abbia continuità e sopravviva bel oltre le persone: non a caso, dal prossimo settembre nuovo produttori e artigiani e imprenditori entreranno in Pizza Hub, partirà il dialogo con le Amministrazioni politiche a cui spetta tanta altra responsabilità nella cura dei luoghi (e delle persone), e iniziative collaterali tese a definire l’assetto socioculturale di Pizza Hub sul territorio.