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Alvignano. “San Ferdinando ispiri in noi le sue virtù che lo spinsero ad aver cura dei fratelli, instancabilmente”

Il 27 giugno, festa di San Ferdinando per Alvignano e Dragoni. Ieri sera al termine della processione la messa presieduta dal vescovo di Alife-Caiazzo Mons. Giacomo Cirulli

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La festa di San Ferdinando d’Aragona è tornata e come tante altre che in queste settimane si stanno celebrando nei paesi in onore di santi e di patroni, anche quella di ieri sera ad Alvignano ha significato stare insieme, ritornare al messaggio che il santo Patrono puntualmente affida alla comunità e che il Vescovo Mons. Giacomo Cirulli ha ricordato nell’omelia: “per il credente esiste un solo primato, Gesù Cristo. Ferdinando ha scelto il Vangelo e ha servito i fratelli instancabilmente così come il Signore gli ha chiesto di fare, senza tentennamenti, senza stancarsi, fino alla fine…”.

Quella del 27 giugno è una data importante per ben tre comunità: Alvignano e Dragoni che festeggiano San Ferdinando quale patrono, e Caiazzo che lo venera come compatrono.
Per i primi due paesi la giornata è iniziata molto presto, ancor prima che facesse giorno quando dai due paesi sono partite le processioni di fedeli verso la basilica di Santa Maria di Cubulteria (nel territorio di Alvignano) dove lungamente è stato custodito il corpo di San Ferdinando d’Aragona. Nato nel 1030 in Aragona da Sancio III il Grande redi Navarra e da Elvisia contessa di Castiglia, fu educato ai valori cristiani. Lasciò la famiglia e gli onori per fare vita contemplativa- Fu eremita nei monti tifatini fino a toccare le terre di Caiazzo dove si diffuse la fama della sua santità e dei suoi poteri taumaturgici: il popolo e il clero lo acclamarono vescovo e per lui si aprì il tempo della missione tra la gente. In una delle sue frequenti visite alle chiese della Diocesi di Caiazzo si ammalò e colpito da forte febbre morì nei pressi di Cubulteria il 27 giugno del 1082.
Nel luogo in cui secondo la tradizione lasciò la vita terrena, all’alba di questo giorno, la processione dei fedeli provenienti da Dragoni accende un falò, sosta in preghiera e poi prosegue verso la Basilica dove trova la comunità degli alvignanesi e insieme celebrano l’eucarestia. Al termine i dragonesi fanno rientro in paese processionalmente; gli alvignanesi riportano il santo e le reliquie in paese in tarda serata, nella chiesa di San Sebastiano e nella piazza antistante che ospita la festa di popolo.

Ieri sera il vescovo Mons. Giacomo Cirulli, per la prima volta dal suo arrivo nella Diocesi di Alife-Caiazzo ha presieduto la messa e rivolto un particolare pensiero a San Ferdinando e alla Comunità di Alvignano, alla presenza della nuova Amministrazione comunale appena insediata guidata dal sindaco Ing. Angelo Di Costanzo, ricordando il particolare che che tra i patroni delle Diocesi che egli guida vi sono tre vescovi e un papa: forte richiamo ad essere pastore secondo l’insegnamento dei suoi predecessori e a mostrare ai fedeli l’insegnamento di Gesù “amate i vostri nemici, pregate per chi vi perseguita…”, per poi chiedere l’intercessione di San Ferdinando affinchè susciti nella comunità le stesse virtù che furono del Patrono.

 

 

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