Home Chiesa e Diocesi Diocesi di Alife-Caiazzo. Michele Zullo sarà diacono il prossimo 24 luglio

Diocesi di Alife-Caiazzo. Michele Zullo sarà diacono il prossimo 24 luglio

Originario di Sant'Angelo d'Alife, offre il suo servizio pastorale nella Parrocchia di Santa Maria Assunta-Cattedrale in Alife. Il Vescovo lo ordinerà diacono in Cattedrale il 24 luglio alle 20.00

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Michele Zullo sarà ordinato diacono il prossimo 24 luglio nella Cattedrale di Alife. La Diocesi di Alife-Caiazzo ne ha dato l’annuncio ufficiale sabato scorso dopo che il Vescovo Mons. Giacomo Cirulli, già in occasione di alcune Celebrazioni aveva anticipato al presbiterio e ai fedeli l’arrivo di questo momento importante che per la vita della Diocesi rappresenta un tempo di speranza, di nuovo inizio, di storia ecclesiale che lentamente procede. Il suo, sarà un diaconato transeunte: il primo grado dell’ordine presbiterale infatti sarà per Michele esperienza di passaggio verso l’ordinazione sacerdotale; sarà il tempo dell’esercizio intenso della carità e del servizio ai fratelli, ai poveri e in modo particolare della stretta collaborazione con i sacerdoti e gli altri diaconi – famiglia presbiterale che lo accoglierà – e il Vescovo.

Terminata la formazione teologica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale-Sez. San Luigi, Michele sta proseguendo gli studi presso la Pontificia Facoltà Lateranense per la Licenza in Diritto Canonico dividendo il suo tempo tra periodi di permanenza a Roma e il servizio pastorale nella Parrocchia di Santa Maria Assunta-Cattedrale in Alife; è proprio quest’ultima che si sta preparando alla festa del diaconato essendo ormai la sua presenza in Cattedrale stabile da alcuni anni. Al contempo la comunità di Sant’Angelo d’Alife di dove è originario vive con altrettanta trepidazione l’attesa del diaconato di questo figlio.


Dio nell’arte. Il patrimonio esclusivo della Cappella di Sant’Antonio abate in Sant’Angelo d’Alife
È abitudine, in occasione di importanti Celebrazioni diocesane (liturgiche e pastorali), affidare alle immagini il messaggio di ciò che si vuole celebrare e comunicare attingendo al patrimonio storico-artistico presente in chiese, cappelle, edicole, sagrestie della Diocesi di Alife-Caiazzo: tale scelta diventa occasione per riconoscere nella Storia i meriti di uomini, vescovi e presbiteri che hanno affidato ad artisti maggiori o minori il compito di far comprendere al popolo il messaggio di Dio; ma anche per divulgare l’arte e svelare ‘preziosi’ che spesso godono di esclusività e dell’attenzione della critica.
Accade anche per il particolare della Carità scelto per l’ordinazione diaconale di Michele Zullo (al diacono spetta su tutto il servizio della carità, il nutrire i fratelli dei benefici che vengono da Dio, con la Parola e l’Eucarestia): si tratta di un affresco che è parte di un ciclo quattrocentesco presente nella Cappella di Sant’Antonio abate in Sant’Angelo d’Alife opera di artisti probabilmente del centro Italia (di tradizione senese). La Carità, insieme alle allegorie della Fede e della Speranza completa il riferimento alle virtù teologali; ad esse si affianca l’allegoria della Chiesa, una donna vestita di bianco con il vessillo e le chiavi dipinte. La Carità è raffigurata secondo il classico modello della donna che allatta dal suo seno, riferimento al dono, a ciò che è dato per amore con tutta se stessa, all’abbondanza di grazia che Dio riserva al popolo, al nutrimento materiale e spirituale dato all’umanità. Immagine di tenerezza e premura che ritorna anche nelle frequenti raffigurazioni della Vergine con un significato teologico di maggiore intensità (anche di questa sono molteplici le rappresentazioni in tutta la Diocesi). L’attenzione maggiore che ricade sul ciclo di affreschi della Cappella di Sant’Antonio Abate è per la sua completezza, per l’insieme delle pitture essa contiene: oltre alle storie del Santo e ad una serie di figure simboliche, trovano posto le scene della vita della Vergine: singolare la scena della Natività dove è raffigurata insolitamente a letto assistita da una levatrice.
Quello di Sant’Angelo d’Alife è solo uno dei tanti esempi di pittura risalente ai secoli XIV e XV presenti nella Diocesi di Alife-Caiazzo: gli affreschi di Santa Maria a Marciano in Piana di Monte Verna di San Biagio e di  Santa Maria Occorrevole in Piedimonte Matese, di  Maria SS. del Castello in Formicola sono l’ideale percorso artistico di un unicum storico concentrato in questo territorio e molto ben conservato.

Link per approfondire.
Link dedicato al restauro e al Libro sulla Cappella.

 

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