È sindaco da vent’anni; la sua missione è innestare un cambio di mentalità e un cambio di passo nella collettività, ma soprattutto condividere con essa un processo di miglioramento della vita: i risultati a Castel del Giudice, 320 abitanti, nella piccola provincia di Isernia, sono sotto gli occhi di tutti.
Lino Gentile indossa la fascia tricolore nella sua comunità ma il merito e l’esperienza conquistati sul campo ora lo portano in giro per l’Italia, portando in altre comunità il racconto del “miracolo” che può trasformare i piccoli paesi da aree marginarli a modelli di sviluppo sociale ed economico.
Sabato sera ha partecipato come ospite d’eccezione all’evento “Dal Matese al Mondo” organizzato dalla Biblioteca San Tommaso d’Aquino della Diocesi di Alife-Caiazzo. Accanto a lui il sindaco di Bacoli (NA) Josi Gerardo Della Ragione ugualmente protagonista di una rivoluzione amministrativa in area flegrea, sul mare di Napoli. Pomeriggio e serata che hanno riunito le associazioni del territorio matesino per parlare di comunicazione e di connessioni “umane” necessarie a scrivere la crescita e il benessere delle comunità.
A Lino Gentile abbiamo posto alcune domande, poche ma necessarie per comprendere (e ce l’ha concesso chiaramente) quale sia il futuro possibile dei piccoli comuni, non per forza destinati a morire: Castel del Giudice oggi vanta nel territorio comunale aziende biologiche, un albergo diffuso, una struttura sanitaria che offre servizi e posti di lavoro.
“Credere nel valore della coesione sociale, nelle radici, nell’identità dei luoghi e lavorare perché questo patrimonio non vada disperso”, ha dichiarato (guarda il video); “l’atteggiamento da evitare da parte di un sindaco è quello di sentirsi l’unico a dover gestire e promuovere lo sviluppo di un territorio; la partecipazione di privato e associazioni si rivela un importante strategia”.