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INTERVISTE. Raccontarsi e ascoltare la voce della piazza reale: le Associazioni del Matese ripartono da qui

Accade per la prima volta: le Associazioni del Matese intorno ad un tavolo a parlare di relazioni, comunicazione, progetti e sogni comuni per il territorio nell'evento "Dal Matese al Mondo" organizzato dalla Biblioteca diocesana San Tommaso d'Aquino

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L’evento è piaciuto e il desiderio è che non rimanga un’esperienza occasionale ma appuntamento stabile per conoscersi e programmare insieme il benessere del territorio: parliamo di “Dal Matese al Mondo”, la terza edizione del format inaugurato nel 2020 dalla Biblioteca San Tommaso d’Aquino della Diocesi di Alife-Caiazzo.

A sognare il sequel dell’ultima edizione organizzata lo scorso 9 luglio dal titolo “L’utilità dell’inutile” sono le associazioni protagoniste dell’incontro i cui rappresentanti hanno discusso sul valore della comunicazione e della relazione necessari per la messa in campo di progetti culturali, sociali, ambientali condivisi: si tratta di un binomio scelto dagli organizzatori per fornire ai presenti nuovi strumenti formativi ma anche parametri per confrontarsi con ciò che si realizza e può essere potenziato.

Il piacere di ritrovarsi a discutere di idee comuni e di farlo per la prima volta pur appartenendo alla stessa comunità: anche questo è stato l’incontro costruito dalla Biblioteca a cui hanno preso parte numerose associazioni di Piedimonte Matese ed altre distribuite sul territorio matesino e diocesano e da cui è emerso il comune bisogno di completare la propria missione affiancandosi ad altri per essere più incisivi, per armonizzare risorse e competenze, per puntare a traguardi non troppo lontani. Cooperazione, solidarietà, empatia, appartenenza, curiosità, impegno…sono solo alcune delle parole emerse nei dibattiti/laboratori animati dai dott. Pierluigi Reveglia ricercatore presso la IAS-CSIC di Cordoba e Federico Leuci consulente per la comunicazione digitale, entrambi originari di Piedimonte Matese (nel video gli interventi di alcune Associazioni e dei tutor dei laboratori).

“Ci è stato chiesto di confrontarci e di individuare dei valori che dalle nostre singole e particolari esperienze di associazioni locali potessero emergere come parole-chiave condivise in un’esperienza comune” racconta Giovanna De Luca del Gruppo Archeologico Prata Sannita (GAPS) una delle Associazioni presenti. ”Ed è stato come guardarsi in uno specchio e vedere la stessa passione, lo stesso impegno e le stesse difficoltà. Le singole esperienze che raccontate di volta in volta aggiungono un qualcosa in più per diventare propositi, ispirazioni, obiettivi. Due parole racchiudono il senso profondo di questo incontro di esperienze: “Raccontarsi”, anche nella piazza virtuale, per condividere le proprie passioni…ed “Ascoltare” la voce della piazza reale per non dimenticare che le associazioni in fondo nascono per rispondere ai bisogni degli individui che di quella piazza sono parte”.

Si delineano i tratti di un fronte comune da parte dell’associazionismo locale che – come riflesso di un andamento nazionale – fa i conti con il calo di numeri e di partecipanti ma al contempo vive il profondo senso di responsabilità verso i territori; si aggiunge ad esso l’orizzonte non troppo lontano di individuare il linguaggio che più chiaramente e apertamente intersechi quello dei cittadini affinchè ogni messaggio e impegno profuso sia di stimolo e di coinvolgimento in forme di consenso e cittadinanza attiva, di crescita comune, di bellezza condivisa che fa bene.

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