Home Chiesa e Diocesi Don Michele Zullo, diacono della Diocesi di Alife-Caiazzo. Domenica sera in Cattedrale...

Don Michele Zullo, diacono della Diocesi di Alife-Caiazzo. Domenica sera in Cattedrale il rito di ordinazione

Un evento che ha unito le comunità parrocchiali di Alife e di Sant'Angelo di Alife. "Suscitare negli altri il desiderio di pregare; porsi nell'orizzonte della preghiera che mette Dio al centro e non l'uomo": queste le consegne del vescovo Giacomo Cirulli al nuovo diacono

2160
0

“Michele Zullo è diacono della Chiesa di Dio che è in Alife-Caiazzo”, a queste parole dopo la preghiera di ordinazione diaconale, la Cattedrale di Alife ha risuonato di un lungo applauso: la festa per un figlio che prosegue il suo cammino verso il sacerdozio; ancora un segno della vicinanza di Dio al suo popolo da cui sceglie uomini a cui affidare la testimonianza particolare del Vangelo di Cristo; Michele è tra coloro che, chiamati, hanno risposto “sì”, confidando per tutto il suo percorso formativo nella vicinanza e nella misericordia di Di Dio: ha scelto come citazione biblica per questa giornata il versetto del Salmo 137 proclamato domenica ‘hai reso la tua promessa più grande del tuo nome’ come segno di totale affidamento nell’attesa di un desiderio che va compiendosi.

Originario della parrocchia di Santa Maria della Valle in Sant’Angelo d’Alife, il giovane Michele attualmente studente in Diritto Canonico, svolge il servizio pastorale nella parrocchia di Santa Maria Assunta nella Cattedrale; ieri sera ha condiviso accanto ai genitori e ai fratelli i primi momenti della celebrazione eucaristica; poi dopo i riti di ordinazione si è affiancato al Vescovo Mons. Giacomo Cirulli di cui sarà collaboratore nell’esercizio della carità, “in un servizio alla Chiesa locale ancora più intenso”, ha spiegato il Vescovo. Presente alla Celebrazione Eucaristica il vescovo emerito di Alife-Caiazzo Mons. Valentino Di Cerbo con cui il giovanissimo Michele avviava il suo cammino di discernimento vocazionale e poi iniziava la formazione in Seminario. Oltre ai sacerdoti diocesani hanno concelebrato anche alcuni presbiteri di Roma amici di studi di Michele durante gli anni della prima formazione teologica a Roma; la comunità francescana di Santa Maria Occorrevole e i Novizi; una rappresentanza di sacerdoti della Diocesi di Teano-Calvi.

Le parole di Mons. Cirulli rivolte a Michele si sono rispecchiate nel Vangelo del giorno in cui i discepoli, vedendo Gesù in preghiera gli chiedono ‘insegnaci a pregare’ e dal Maestro arriva la consegna del Padre Nostro: “non una preghiera come le altre – ha spiegato il Vescovo – ma un vero e proprio orientamento evangelico; è la preghiera che ci spiega l’orizzonte entro cui muovere la nostra preghiera e cioè quella di un rapporto intimo con il Padre…che Gesù chiama Abbà (…), non fondata su richieste d’occasione dettate da bisogni materiali ma maturata dal dialogo intimo che deve configurarci alla visione che Dio ha del mondo e con l’unica vera prospettiva ‘sia santificato il Tuo nome’”.

Il Vescovo ha evidenziato l’aspetto talvolta mondano e superficiale dei credenti di pregare, chiedendo a Michele e ai fedeli presenti in Cattedrale “io che rapporto intimo coltivo con Dio? Chi è Dio per me? È qualcuno che chiamiamo in causa quando abbiamo bisogno di qualcosa? È qualcuno che sentiamo distante che cerchiamo di affermare quando ne abbiamo voglia? No! Gesù ci insegna questo: è il Dio che guarda il mondo e lo guarda con uno sguardo di pietà, di misericordia e di aiuto. È un Dio che è sempre rivolto verso la sua creatura, verso tutte le sue creature e per loro ha mandato il Figlio”.

Omelia da cui ieri sera è scaturita la missione affidata al nuovo diacono don Michele: pregare e portare i segni della preghiera impressi nella propria vita così da suscitare negli altri il desiderio di vivere la stessa intensa intimità con il Padre, ma suscitare la giusta preghiera, quella che mette Dio e il suo disegno di amore per l’umanità al centro della vita; e pregare chiedendo “la pienezza di ogni dono che è lo Spirito Santo…”. Una conclusione che nasce dal parallelismo che lo stesso Vangelo propone ‘Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!’.

La Messa è proseguita con i riti di ordinazione: la promessa di obbedienza del futuro diacono (gli impegni dell’eletto); la preghiera delle litanie che unisce la Chiesa terrena e quella celeste chiedendo a Dio i segni della sua benedizione per il giovane Michele prostrato a terra; poi l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione: momento in cui per le mani del Vescovo, su Michele è stato chiesto il dono dello Spirito Santo per la futura missione (Sia pieno di ogni virtù: sincero nella carità, premuroso verso i poveri e i deboli, umili nel suo servizio, retto e puro di cuore, vigilante e fedele nello spirito). A seguire i riti esplicativi: la vestizione degli abiti diaconali e la consegna del libro dei Vangeli; poi il momento di emozione comune nell’abbraccio in cui il Vescovo Giacomo ha stretto a sé questo nuovo diacono; in ultimo il saluto con i diaconi di Alife-Caiazzo, di Teano-Calvi e di Roma.

Al termine della Messa, ancora da parte del Vescovo parola di incoraggiamento al neo diacono “ad essere servo”; poi i saluti di rito esprimendo gratitudine a quanti hanno preso parte alla cerimonia: S. E. Mons. Valentino Di Cerbo; la famiglia di Michele; il parroco della Cattedrale don Pasquale Rubino e quello di Santa Maria della Valle don Mario Rega; il sindaco di Alife Maria Luisa Di Tommaso, il sindaco di Sant’Angelo d’Alife Michele Caporaso e i rispettivi Consiglieri comunali intervenuti; le comunità parrocchiali di Alife e Sant’Angelo d’Alife; la corale diocesana che ha animano il canto; l’Ufficio liturgico; i seminaristi che hanno svolto il servizio liturgico.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.