“Nel tuo nome è il tuo valore”. Lo ha sottolineato il Vescovo Mons. Giacomo Cirulli ieri sera ad Alife durante la Santa Messa in occasione dei festeggiamenti per i Santi Gioacchino ed Anna – i nonni di Gesù – venerati nella chiesa di Santa Caterina. Appello del Pastore a non tagliare con le tradizioni cristiane; invito a tenere saldo il rapporto tra le generazioni; a non dimenticare le radici familiari, a non trascurare il pensiero che “sono i nonni, gli anziani, quelli ad avere maggior tempo a disposizione dei bambini e dei giovani e quindi ad essere veicolo di valori, di parole che contano, soprattutto di raccontare chi è Gesù”.
Parole pronunciate con trasporto “perché anche io come voi mi sento nonno” ricordando ai presenti che l’età adulta di un uomo o di una donna, pur non avendo generato figli, diventa dono di sapienza ed esperienza agli altri, tempo di ascolto e di incontro possibile con le nuove generazioni.
Fedeli riuniti per la Celebrazione nella piazzetta antistante la chiesa dopo aver percorso in processione con la statua di Sant’Anna e Maria le strade del centro storico di Alife, ritrovando il gusto di quel passare in preghiera tra le case che la pandemia ha sottratto alle pratiche devozionali. Il Vescovo Mons. Cirulli ha presieduto la Santa Messa; hanno concelebrato don Alfonso De Balsi rettore di Santa Caterina, don Emilio Salvatore e don Domenico La Cerra; con loro don Michele Zullo alla sua prima celebrazione da diacono dopo l’ordinazione di domenica scorsa in Cattedrale e il diacono permanente Paolo Carlone.
I nonni di Gesù, San Gioacchino e Sant’Anna, proposti dal Vescovo Giacomo come modello di famiglia obbediente al progetto di Dio e veicolo di valori che in Maria e poi in Gesù si fa ancora una volta obbedienza e sapienza, ascolto e disponibilità: a partire da queste primissime parole e dal valore storico e teologico delle due figure, il Pastore ha riflettuto sulla vita degli anziani di oggi, in linea con quanto pronuncia e scrive Papa Francesco rafforzando attraverso il suo magistero la figura dell’anziano e il valore che rappresenta nel tempo presente e che Mons. Cirulli ha sottolineato: “l’anziano vive oggi; sono nostri questi tempi e non per lamentarci delle nuove generazioni come spesso siamo abituati a fare, ma aiutandole a trovare la via giusta; è nostro dovere in aiuto ai genitori… Noi dovremmo essere i sapienti del mondo, dovremmo insegnare a vivere la parola di Dio, cercando e compiendo la Parola di Dio”. “Affidiamoci a Sant’Anna e al suo sposo perché nella nostra età sappiamo contribuire alla crescita di un mondo veramente cristiano che conosca il Vangelo, perché alla nostra età possiamo farlo con più responsabilità e convinzione”.
Il richiamo ai legami generazionali, oltre ad essere motivo per parlare di valori, è stato per il Pastore invito a coltivare la tradizione della trasmissione dei nomi che – più radicata nella esperienza delle regioni meridionali d’Italia – unisce nonni e nipoti e sempre con riferimento ai Santi: “il cui nome – con insistenza il Vescovo – ci ricorda una storia di fede, di legame con Dio e di valore che essi rappresentano per la Storia e la vita del mondo. Un onore chiamarsi Anna; un onore chiamarsi Maria…seppur la constatazione degli ultimi tempi è quella di un lento abbandono in nome di scelte che ci separano oltre che dalle nostre origini familiare anche da quelle storiche dei nostri paesi….”, per poi concludere – augurando ogni bene a tutte le donne con il nome di Anna – “sono queste piccole cose ad edificare la Vita”.
Al termine i consueti ringraziamenti a quanti hanno reso possibile i festeggiamenti e partecipato alla Celebrazione, in primis don Alfonso De Balsi, poi i sacerdoti che lo hanno affiancato, il Comitato festeggiamenti, la Schola cantorum di Santa Caterina, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Maria Luisa Di Tommaso e il fedeli raccolti in preghiera.
I festeggiamenti civili
La serata è proseguita in Piazza Santa Caterina con lo spettacolo musicale dello Storico Concerto bandistico “Città di Bari” diretto dal M. Pasquale Aiezza che si è esibito con orchestra e cantanti in una selezione di brani d’opera classica e della tradizione napoletana proponendo al pubblico non solo la musica ma anche accenni storico-artistici sul pezzo eseguito: scelta quest’ultima in uso in recenti proposte di spettacoli d’Opera e che aiuta il pubblico (anche giovane) a conoscere generi artistici. A chiudere la serata lo spettacolo di fuochi pirotecnici al ritmo di musica lungo il Torano a cura della ditta PiroStar di Piedimonte Matese apprezzato da folto pubblico.
Ho partecipato con piacere alla santa messa del vescovo ed è stato bello vedere gli ultimi tre parroci di ave gratia plena in Piedimonte tutti insieme che bel segno di unità sembrava essere a Piedimonte. Complimenti agli organizzatori bella festa.
Alex