Ad Alife è tempo di San Sisto; a partire da oggi la vita della comunità locale ruoterà intorno ai festeggiamenti al Santo patrono: stamattina l’intronizzazione del busto argenteo, questa sera l’inizio del novenario, il 10 e l’11 agosto duo giornate di solennità. Sono questi momenti più intensi di un intero ciclo fatto di preghiere, tradizioni, usanze, festeggiamenti civili che gli alifani attendono tutto l’anno. Ma San Sisto è il patrono della Diocesi di Alife-Caiazzo per cui la festa che accompagna i giorni a venire tocca la vita della Chiesa locale nel coinvolgimento di molti: il vescovo Mons. Giacomo Cirulli che oltre ad aver presieduto la Santa Messa di stamattina tornerà in Città per altre Celebrazioni, e con lui il Clero diocesano.
L’omelia del Vescovo. Cattedrale gremita come di consueto perché l’usanza dell’intronizzazione resta un momento di viva celebrazione popolare; presenze di ogni età, e numericamente superiori rispetto all’ordinario, che in ascolto della Sacra Scrittura e del Vescovo si sono sentite rivolgere la domanda e la provocazione sulla vita di tutti i giorni: “Siamo cristiani davvero? Facciamo quello che Gesù ci dice di fare? La domenica siamo puntuale all’assemblea liturgica dov’è il signore sta in maniera particolarissima? E mettiamo in pratica quello che lui ci dice?”. Il Vescovo, nel continuo richiamo alla Parola di Dio odierna “che la Chiesa di tutto il mondo oggi proclama”, ha messo in luce il valore della testimonianza, del martirio, dell’annuncio del Vangelo, della misericordia di Dio non occasionale ma come scelta e impegno, “come ha fatto il profeta Geremia, come ha osato Giovanni Battista, come ha scelto di fare anche San Sisto (…) Il mondo non ama i cristiani – quelli autentici – ma coraggio, perché san Sisto, oltre che nostro intercessore, ci insegna a mettere in pratica la Parola di Dio” ma soprattutto a “riportare il nostro sguardo su Cristo; è lui il centro delle nostre scelte; è lui il modello a cui anche San Sisto ha guardato… (…) lui lo ha fatto da Papa, dal pulpito più importante ha annunciato il Vangelo, dalla Cattedra di Pietro”. E infatti sarà questa centralità, filtrata dalla testimonianza del Patrono, il filo conduttore del novenario.
Il tema del novenario. “Ripartire da Cristo nella trasparenza di un’immagine”è il tema scelto dal parroco don Pasquale Rubino e da don Emilio Salvatore, collaboratore, per “rinnovare la nostra fede e ritrovare le ragioni del nostro impegno familiare, professionale, casalingo, personale e comunitario, ecclesiale e civile”, come si legge nel Messaggio rivolto alla Parrocchia.
Quella statua tante volte contemplata, cercata con lo sguardo, interrogata dai moti del cuore che ognuno porta con sé, diventa motivo di riflessione più profonda: il volto paterno, le labbra aperte, lo sguardo penetrante, la mano benedicente, la croce patriarcale, la palma del martirio, la tiara, il piviale, il fermaglio sul petto… dunque i segni visibili della sua presenza attuale in mezzo al popolo, saranno motivo per rileggere il legame tra San Sisto e Dio, tra San Sisto e la sua missione, tra San Sisto patrono e l’invito ad essere santi come lui.
Il programma. Ogni sera in Cattedrale alle 19.00 si terrà la recita del Rosario nel frattempo ci saranno sacerdoti a disposizione per le confessioni; alle 19.30 la Celebrazione della Messa e con le meditazioni sul tema proposta e al termine la Novena.
Il 10 agosto alle 20.00 ci sarà la Concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Cirulli con la partecipazione del Presbiterio diocesano; alle 21.00 seguirà la tradizionale processione alla Cappella di San Sisto fuori le Mura. Alle 23.00 nello stesso luogo, che secondo la tradizione accolse per primo l’arrivo delle reliquie di San Sisto, ci sarà una Veglia di preghiera.
Giovedì 11 agosto, solennità, alle 7.00 e alle 8.00 ci saranno le Messe alla Cappella fuori le Mura; alle 9.00 la processione del busto verso la Cattedrale e a seguire la Messa. Alle 19.00 la processione per le strade cittadine; alle 20.00 la Celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Cirulli, anche in questo caso con la partecipazione del Clero diocesano.
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