A pochi giorni dall’inizio del prossimo anno scolastico, il Ministero dell’Istruzione stabilisce i comportamenti da seguire per la gestione del Covid in classe, annullando la normativa speciale per la prevenzione dei contagi. Nell’articolo del Sir, che pubblichiamo di seguito, sono indicati i punti principali del vademecum trasmesso alle scuole.
Giovanna Pasqualin Traversa – Il vademecum trasmesso il 28 agosto alle scuole dal Ministero dell’Istruzione è “un chiarimento molto opportuno che viene incontro alle tantissime richieste di delucidazioni presentate dalle istituzioni scolastiche”. Lo afferma il presidente di Anp (Associazione nazionale presidi), Antonello Giannelli, secondo il quale “la scelta di pubblicare delle faq aiuta i dirigenti a comprendere e mettere in pratica alcuni aspetti operativi delle recenti indicazioni del ministero della Salute”. Giannelli saluta positivamente anche la conferma dell’attivazione del “sistema di monitoraggio per valutare la diffusione del virus nelle scuole” e il chiarimento che, “con il termine del periodo emergenziale, non è più possibile per gli studenti positivi seguire le lezioni nella modalità della didattica digitale integrata”.
La normativa speciale Covid per la prevenzione dei contagi nelle scuole cessa il suo effetto ed anche dal punto di vista normativo si torna alla normalità. A questo fine il ministero dell’Istruzione ha inviato ieri alle scuole di ogni ordine e grado un vademecum per l’anno scolastico 2022-2023, contenente indicazioni per il contrasto della diffusione del Covid-19. La principale novità è che la didattica a distanza (Dad) non sarà più obbligatoria: “la normativa speciale per il contesto scolastico legata al virus Sars-CoV-2, che consentiva tale modalità, cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022”, si legge nel vademecum che sintetizza i documenti elaborati dall’Istituto superiore di sanità nelle scorse settimane, già inviati agli istituti.
Stop anche all’obbligo di mascherina, a meno che non vi sia l’esigenza di tutelare gli alunni fragili. In questo caso, si legge nel documento, “i genitori degli alunni/bambini che a causa del virus Sars-CoV-2 sono più esposti al rischio di sviluppare sintomatologie avverse comunicano all’Istituzione scolastica questa condizione in forma scritta e documentata, precisando anche le eventuali misure di protezione da attivare durante la presenza a scuola. A seguito della segnalazione ricevuta, l’Istituzione scolastica valuta la specifica situazione in raccordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale ed il pediatra/medico di famiglia per individuare le opportune misure precauzionali da applicare per garantire la frequenza dell’alunno in presenza ed in condizioni di sicurezza”.
Non più obbligo di misurazione della temperatura, se non in presenza di sintomi respiratori. In caso di febbre oltre i 37,5 il bambino/ragazzo va isolato in un’area dedicata e, se minore, vanno avvisati i genitori. Il vademecum contiene, in generale, una sezione con le principali domande e risposte sulla gestione dei casi di positività e precisa che nell’eventualità di un peggioramento del quadro epidemiologico e di “specifiche esigenze di sanità pubblica, sono previste le ulteriori misure, che potrebbero essere implementate, singole o associate, su disposizione delle autorità sanitarie per il contenimento della circolazione virale e la protezione dei lavoratori, della popolazione scolastica e delle relative famiglie”.
Il Ministero raccomanda la sanificazione ordinaria periodica dei locali, che deve essere straordinaria e tempestiva in presenza di uno o più casi confermati, e informa che rimane attivo per ogni richiesta di chiarimento, il servizio di help desk amministrativo contabile, canale ufficiale di assistenza, consulenza e comunicazione fra l’Amministrazione e le Istituzioni scolastiche.
Fonte Agensir