Il maltempo annunciato è arrivato nella notte in tutto l’alto casertano. L’allerta arancione segnalata dalla Protezione Civile (rischio medio), resta valida fino alle 21.00 di questa sera (il bollettino). L’Italia inizia a fare i conti con nuove e più basse temperature e come accade ormai da tempo con i danni causati dalla violenza e dalla abbondanza delle piogge che i terreni non riescono a drenare e gli scoli (naturali e artificiali) non riescono a contenere. Occhi puntati su quanto accaduto ieri sera nelle Marche dove si contano morti e dispersi e ingenti danni.
Difficoltà segnalate anche alle falde del Matese questa mattina a causa del temporale che da stanotte si è abbattuto sul territorio: a Piedimonte Matese, il Comune ha disposto la chiusura del plesso scolastico di Piazza Carmine a causa della rottura di una gronda e di una pluviale con il conseguente allagamento di alcuni ambienti; mentre disagi alla viabilità si sono riscontrati lungo la Strada Statale 158 in direzione Quattroventi, nel territorio di Sant’Angelo d’Alife, dove automobili e autobus hanno percorso lentamente le carreggiate allagate da circa 30 centimetri di pioggia e similmente in molti comuni (tra Piedimonte ed Alife) lungo le arterie secondarie dove si sono accumulati fango e detriti, oltre l’innalzamento dell’acqua piovana.
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Da giorni gli esperti avevano annunciato il cambio climatico di questi giorni, conseguenza del caldo eccessivo accumulato in questa estate (una tra le più calde di sempre) e le prime correnti fresche che si stanno fissando sull’Europa: il risultato sono i temporali di queste ore e l’atteso calo delle temperature anche per l’influsso di correnti artiche. È un saluto alla stagione estiva, ma anche l’ennesima presa di coscienza del cambiamento climatico in atto che vede protagonista di cause ed effetti sempre l’uomo; e lo ritrova protagonista dei rimedi e delle soluzioni sempre più urgenti: non solo si rende necessario un cambio di abitudini nei consumi energetici che provocano emissioni inquinanti e surriscaldamento del pianeta, ma soprattutto si palesa la necessità di contenere quel che accade. Manutenzioni pubbliche e private di edifici, strade, ponti, canali di scolo, fognature per limitare i danni, per garantire sicurezza e vivibilità alle popolazioni, per rendere efficienti i servizi: ci sono di mezzo importanti e gravi responsabilità di fronte ad ogni incidente (non sempre incidente ma prevedibile danno).
L’urgente “conversione ecologica”
Papa Francesco non interrompe l’appello, e ancora di più in questo mese dedicato al Tempo del Creato, richiamando la sua Enciclica – manifesto religioso, ecologico e politico del 2015 – Laudato Si’. Di recente invece, nel messaggio consegnatoci per la Giornata mondiale del Creato (1 settembre 2022) dal titolo “Ascolta la voce del creato”, ai temi che richiamano tutela e rispetto dell’ambiente, si affianca la preoccupazione perché, scrive Francesco “Se impariamo ad ascoltarla, notiamo nella voce del creato una sorta di dissonanza. Da un lato, è un dolce canto che loda il nostro amato Creatore; dall’altro, è un grido amaro che si lamenta dei nostri maltrattamenti umani”.
Coltivare una vera e propria “conversione ecologica”: lo anticipava nel 1970 Paolo VI, lo chiedeva più di recente Giovanni Paolo II; l’attuale Pontefice fa appello ad una azione globale di cambio di rotta, una radicale inversione di tendenza non più soltanto nella riflessione e nella maturata sensibilità ma in scelte di campo che toccano tutti, ad ogni latitudine, in ogni manifestazione di responsabilità civica e privata. Il rischio potrebbe essere quello di tornare a parlare di cronaca “ad effetto” allorquando i locali torrenti allagheranno le case, i tombini intasati nei nostri paesi non reggeranno la portata d’acqua, il Volturno esonderà ripetutamente, la viabilità risulterà rallentata, il manto stradale si aprirà in voragini insanabili e sarà nuovamente scambio di accuse e polemiche che non edificano i rapporti e le comunità.