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Contro il bullismo “azione congiunta di parrocchie, scuola, associazioni”. Il vescovo Cirulli incontra una giovane vittima

Alfredo, adolescente, è stato vittima del branco. L'episodio è accaduto sabato scorso a Teano. Mons. Cirulli alla società: "educhiamo insieme al valore della vita" e invoca l'azione congiunta di ogni agenzia educativa

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“È urgente e non più prorogabile l’impegno comune delle Istituzioni contro il dilagante fenomeno del bullismo e ogni manifestazione violenta perpetrata dai giovanissimi delle nostre comunità”, le parole di Mons. Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo all’indomani dell’episodio che ha coinvolto quale giovane vittima Alfredo, minorenne, picchiato e ferito da un gruppo di giovani coetanei, sabato scorso nel territorio di Teano.
Dopo l’aggressione la corsa al Pronto soccorso per accertare le condizioni di salute del ragazzo ferito e visibilmente provato dall’episodio che – come riferiscono i familiari – ha subito stato l’epilogo di una serie di atti di bullismo già manifestati. Immediata la condanna di quanti hanno saputo dell’accaduto; stessa posizione anche da parte del Vescovo che – oltre alle parole spese per l’accaduto – ha voluto incontrare personalmente Alfredo e la sua famiglia esprimendo vicinanza e affetto per lenire la ferita profonda di questo episodio.

Appello di Mons. Cirulli alle famiglie dei ragazzi protagonisti dell’aggressione “perché spronino i loro figli ad assumersi la responsabilità di questo gesto scelerato e impulsivo; perché mettano in atto ogni strategia possibile affinché questi loro figli non si rendano più autori di queste azioni, anche chiedendo aiuto e collaborazione perché l’educazione dei più piccoli e degli adolescenti passa sempre dall’azione congiunta di forze educanti. Scuola, parrocchie, associazioni, movimenti e ogni agenzia educativa – dal mondo dello sport a quello della cultura – dobbiamo lavorare per accompagnare il cammino di crescita dei nostri ragazzi promuovendo le relazioni, il valore della vita su cui troppe volte si riversano rabbia e malcontento, espressione di un disagio sociale, affettivo, relazionale che in fase di crescita necessita di accompagnatori ed educatori maturi. Siamo vicini a tutti i nostri ragazzi! Ascoltiamoli, non temiamo di manifestare loro tenerezza, ascolto e accoglienza per educare ad altrettanto stile di vita”.

Parole, quelle del Pastore, che esprimono consapevolezza per il dilagare di fenomeni violenti difficili da controllare o da scorgere prima che siano sfociati nella loro manifestazione peggiore, come nel caso di Alfredo o nel caso dei piccoli e ripetuti atti vandalici continuamente perpetrati a danni di cose e luoghi pubblici: è sotto gli occhi di tutti il male riversato sull’ambiente (prati, aiuole, spazi verdi) e sui beni privati (auto, soglie di abitazioni) per mano di bande di ragazzi che nelle ore serali assediano angoli seminascosti di città e paesi lasciando il segno di un passaggio e una firma pesanti: bottiglie di alcolici abbandonate ovunque, auto colpite con corpi contundenti, vasi e fioriere divelti, immondizia depositata davanti alle abitazioni private, fontane pubbliche intasate di rifiuti, pneumatici forati. Accade ovunque e l’alto casertano non è da meno come confermano le denunce di cittadini e ripetutamente segnalato tramite social durante il periodo estivo quando le uscite serali dei più giovani si moltiplicano e prolungano fino a notte fonda. È il grido di chi non sa farsi ascoltare in altro modo? È il solo linguaggio di cui sono capaci i nostri ragazzi? È la sola esperienza che hanno visto in altri? O forse, senza saperlo neppure chiedere od esprimere, sono in attesa di testimonianze forti e controcorrente, esempi di stili gentili e civili? E poi il fenomeno della violenza verbale, quella che attraverso le chat si afferma con altrettanta famelica sete di consensi dove la vittima (in Italia i fatti di cronaca lo confermano con i suicidi che occasionalmente si registrano) porta a compimento la sua triste esecuzione soccombendo al gruppo.

“Fronte comune contro la violenza e fattivi costruttori di una civiltà dell’amore” conclude il suo commento il Vescovo Cirulli con il cuore e lo sguardo teso sulle sue famiglie diocesane, pronto a tornare con altrettanta riflessione davanti alle comunità di fedeli.

(La foto del vescovo Mons. Cirulli e del giovane Alfredo è pubblicata su consenso dei familiari. Ne è vietata la riproduzione)

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