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San Francesco d’Assisi, la festa è a Monte Muto

Presso il Convento di Santa Maria Occorrevole in Piedimonte Matese i Frati minori dell'Ordine francescano mettono a punto il programma delle celebrazioni che culmineranno il 4 ottobre, festa del Patrono d'Italia

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Giovanna Corsale – Avranno inizio domani, sabato 1° ottobre, presso il Convento di Santa Maria Occorrevole in Piedimonte Matese, le celebrazioni in onore di San Francesco d’Assisi. Ad inaugurare le funzioni dedicate al “poverello di Assisi” domani sarà il canto dei Vespri alle 17.00, cui faranno seguito la recita del Santo Rosario, le confessioni e alle ore 18.00 la Santa Messa.

La comunità dei frati francescani custodi del Convento che si erge su Monte Muto, Casa Interprovinciale di noviziato dei Frati Minori del Sud Italia, testimone quotidiana della spiritualità e dell’umiltà che contraddistinguono l’esempio di San Francesco, animerà la funzione liturgica del 4 ottobre, Solennità del Serafico Padre. La Celebrazione Eucaristica Solenne sarà presieduta alle 18.00 dal vescovo di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo mons. Giacomo Cirulli. Al termine della Messa sarà impartita la benedizione con le Reliquie del Santo.

Un “ritratto” di San Francesco d’Assisi
Un giovane con grandi aspirazioni – Piccolo di statura, dal carattere estroverso, Francesco aveva sempre avuto nel cuore il desiderio di compiere grandi imprese; questo lo mosse quando ventenne partì, prima per la guerra tra Assisi e Perugia e poi per la crociata. Figlio del ricco mercante di stoffe Pietro di Bernardone e della nobildonna provenzale Pica, era nato nel 1182 e cresciuto tra gli agi della famiglia e la vita mondana. Al ritorno dalla dura esperienza bellica, malato e scosso, apparve irriconoscibile a tutti. Qualcosa, oltre l’esperienza del conflitto, aveva solcato profondamente il suo animo.

Un incontro sconvolgente e la domanda: servire il servo o il Padrone? – Mai avrebbe dimenticato le parole ricevute in sogno a Spoleto: “Perché ti affanni a cercare il servo invece del Padrone?”. La sua esistenza prese una nuova strada, guidata dal costante desiderio di sapere a cosa Dio lo chiamasse. Preghiera e contemplazione nel silenzio della campagna umbra lo condussero ad abbracciare come fratelli lebbrosi e derelitti, verso i quali aveva sempre provato disgusto e repulsione.

La vita di Francesco, lode al Creatore – La vita di Francesco fu una costante lode al Creatore. Il “Cantico di Frate Sole”, primo capolavoro poetico della letteratura italiana, scritto quando era ormai prostrato dalla malattia, è espressione della libertà di un’anima riconciliata con Dio in Cristo. A Gesù, il santo va incontro con gioia quando “sorella morte” lo viene a visitare: è la sera del 3 ottobre 1226.

Lo spirito di Assisi, ispiratore di fede e fraternità – Muore, a 44 anni sulla nuda terra della Porziuncola, luogo in cui ricevette in dono l’indulgenza del Perdono. La canonizzazione avvenne due anni dopo. Lo spirito di Francesco continua ad ispirare tanti nell’obbedienza alla Chiesa, nella costruzione del dialogo tra tutti nella verità e nella carità e nella tutela del creato. (Fonte vaticannews.va)

 

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