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San Francesco d’Assisi, festa italiana

Questa mattina l'accensione della Lampada che illumina la tomba del Santo Patrono d'Italia da parte del presidente Sergio Mattarella e la preghiera speciale per le persone scomparse a causa del Covid

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È la luce di una lampada ad illuminare giorno e notte la tomba di San Francesco d’Assisi, luce che è simbolo di pace e unità tra i popoli, alimentata con l’olio offerto ogni anno a rotazione da una comunità diversa, quest’anno è toccato alle diocesi di Bari-Bitonto e Nardò-Gallipoli. Oggi, 4 ottobre, la festa in onore del Poverello di Assisi sarà ancora più emozionante, poiché l’accensione della Lampada votiva da parte del presidente Sergio Mattarella sarà l’occasione per ricordare le persone scomparse a causa del Covid. L’esperienza di umiltà e fede autentica incarnata da San Francesco è vissuta come presenza costante nella Chiesa di Alife-Caiazzo, grazie alla testimonianza quotidiana offerta dalla comunità francescana che ha in custodia il Convento di Santa Maria Occorrevole a Piedimonte Matese. Qui, questa sera, a chiusura delle funzioni dedicate a San Francesco d’Assisi, il vescovo di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo mons. Giacomo Cirulli presiederà la Messa e sarà impartita la benedizione con le Reliquie del Santo. (CLICCA QUI)

Un “ritratto” di San Francesco d’Assisi
Un giovane con grandi aspirazioni – Piccolo di statura, dal carattere estroverso, Francesco aveva sempre avuto nel cuore il desiderio di compiere grandi imprese; questo lo mosse quando ventenne partì, prima per la guerra tra Assisi e Perugia e poi per la crociata. Figlio del ricco mercante di stoffe Pietro di Bernardone e della nobildonna provenzale Pica, era nato nel 1182 e cresciuto tra gli agi della famiglia e la vita mondana. Al ritorno dalla dura esperienza bellica, malato e scosso, apparve irriconoscibile a tutti. Qualcosa, oltre l’esperienza del conflitto, aveva solcato profondamente il suo animo.

Un incontro sconvolgente e la domanda: servire il servo o il Padrone? – Mai avrebbe dimenticato le parole ricevute in sogno a Spoleto: “Perché ti affanni a cercare i servo invece del Padrone?”. La sua esistenza prese una nuova strada, guidata dal costante desiderio di sapere a cosa Dio lo chiamasse. Preghiera e contemplazione nel silenzio della campagna umbra lo condussero ad abbracciare come fratelli lebbrosi e derelitti, verso i quali aveva sempre provato disgusto e repulsione.

La vita di Francesco, lode al Creatore – La vita di Francesco fu una costante lode al Creatore. Il “Cantico di Frate Sole”, primo capolavoro poetico della letteratura italiana, scritto quando era ormai prostrato dalla malattia, è espressione della libertà di un’anima riconciliata con Dio in Cristo. A Gesù, il santo va incontro con gioia quando “sorella morte” lo viene a visitare: è la sera del 3 ottobre 1226.

Lo spirito di Assisi, ispiratore di fede e fraternità – Muore, a 44 anni sulla nuda terra della Porziuncola, luogo in cui ricevette in dono l’indulgenza del Perdono. La canonizzazione avvenne due anni dopo. Lo spirito di Francesco continua ad ispirare tanti nell’obbedienza alla Chiesa, nella costruzione del dialogo tra tutti nella verità e nella carità e nella tutela del creato. (Fonte vaticannews.va)

Curiosità…
Qual è il significato della Lampada votiva, come è fatta e chi si occupa della sua pulizia?
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