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Piedimonte Matese, democrazia e dialogo in salita. Il maggiore centro del Matese torni ad essere “comunità”

Il piano traffico resta immutato. Le Minoranze consiliari fanno appello al Prefetto additando il mancato esercizio della democrazia da parte della Maggioranza. Tutti hanno un sogno comune: Piedimonte più vivibile, ma si fa fatica a costruirlo insieme

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In Piazza De Benedictis, davanti la Casa Comunale, la protesta pacifica di cittadini, commercianti e Minoranze consiliari

Sul piano traffico non si torna indietro: lo ha ribadito il sindaco di Piedimonte Vittorio Civitillo in Consiglio Comunale giovedì sera. Quello che in tanti si auspicavano fosse un disagio risolvibile con la ritrattazione del progetto che muta profondamente la viabilità urbana, sembra essere diventato l’irrisolvibile querelle politica, amministrativa, sociale, morale (con il rischio che sia l’unico spazio con riflettori puntati rispetto ad altre ed emergenti necessità collettive). È scontro aperto tra minoranza, cittadini e maggioranza: il traffico imbottigliato nelle ore di punta in alcune strade con il conseguente aumento dei gas di scarico delle vetture resta un “fenomeno” ingiustificato come spiega a gran voce la Minoranza rappresentata dai gruppi Progetto Piedimonte (Costantino Leuci capogruppo) e Fratelli d’Italia (Andrea Boggia capogruppo).

Boggia a sinistra e Costantino Leuci a destra accolgono le istanze dei commercianti di Piedimonte

Nelle ore precedenti la pubblica assise sono stati proprio i gruppi di minoranza a promuovere un’adunanza pubblica davanti alla sede del Comune, coinvolgendo commercianti e residenti: il motivo del confronto in strada è stato il rifiuto da parte della Maggioranza di indire un Consiglio comunale aperto in cui i piedimontesi potessero esprimere il loro disappunto o il loro punto di vista rispetto ad una soluzione che blocca la viabilità in entrata e uscita dalla città per i cittadini, i lavoratori, i passanti…

Ancora una volta l’appello è alla democrazia, al rispetto del voto che è stato manifestato nelle urne e che ha messo in mano ad un Consiglio comunale composto da 16 rappresentanti l’impegno di costruire il futuro di Piedimonte Matese. Non c’è incontro, non c’è ascolto, non c’è attenzione alla vita della popolazione: è la denuncia che viene da molti e che a gran voce tenta e ritenta di richiamare l’attenzione del Sindaco e della Giunta comunale. Un processo semplice quanto funzionale all’intera macchina amministrativa al momento apparentemente rimosso dall’esercizio politico. Atteggiamento su cui le Minoranze consiliari, impugnando i regolamenti e le disposizioni che regolano il funzionamento di ogni Amministrazione comunale hanno fatto appello al Prefetto di Caserta e nello specifico del Piano traffico – viste le ripercussioni ambientali – anche alle autorità regionali preposte alla tutela ambientale (ARPAC). Iniziative che chiedono l’amplificazione che può venire solo con il sostegno della popolazione, così come ieri è stato chiesto prima del Consiglio comunale a coloro che erano in Piazza affinchè la partecipazione si spostasse alla Sala consiliare. Urge senso di partecipazione, urge matura consapevolezza che la responsabilità civica è nelle possibilità di tutti e nel rispetto dei ruoli di ognuno senza prevaricazioni, senza sottomissioni di diritti. Perché andare in direzione contraria?

Eppure la vision della Piedimonte che verrà è nei sogni di tutti: il benessere collettivo, una città più vivibile, un centro più accogliente, piccoli segni di progresso (culturale, commerciale, sociali) non difficili da raggiungere: continua a farne menzione lo stesso Sindaco, come ieri in Consiglio comunale, ribadendo la necessità di partire dalla buona pratica di camminare a piedi per decongestionare il traffico cittadino, semplice presupposto per innescare un nuovo modo di abitare la città; e in fondo esercizio auspicato da sempre da ambientalisti e salutisti distribuiti un po’ ovunque in Piedimonte (tra circoli, associazioni o sostenitori di buone prassi).
Ma nessun punto di incontro; nessun normale confronto per dire le ragioni di scelte che sulla durata potrebbero sì premiare il sacrificio di oggi. La sintesi delle ultime concitate ore sta nella sola conferma che il traffico continuerà a scorrere in questo modo con l’ultima modifica apportata che vede via Don Bosco e via Caso (la strada degli Edifici scolastici) percorribile a doppio senso dal pomeriggio alle 7 del mattino prima dell’arrivo affollato di studenti e genitori.

Piedimonte va verso un sogno comune, peccato doverlo costruire su fragili fondamenta.

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