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Piedimonte Matese / Calcio, grave scontro in campo tra gli “allievi”. Diritto alla sicurezza anche nei luoghi dello sport

Sabato scorso nella partita tra il Piedimonte FC Matese e l'Olimpic Isernia due giovani calciatori dopo uno scontro finiscono a terra privi di sensi. Riflessione sulla sicurezza nel mondo dello sport, anche sui "campi minori"

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Campi di calcio per divertirsi, per imparare a stare insieme, per imparare il rispetto delle regole e soprattutto godere dei benefici dello sport.
Per una volta mettiamo da parte le ambizioni (a volte esasperate) di genitori e figli alla ricerca di successo e visibilità (ammettiamo che sia uno dei limiti con cui si approccia al mondo dello sport) per riflettere sulla sicurezza del gioco, sulla serenità delle famiglie che a bordo campo oltre a fare il tifo per il proprio calciatore non nascondono la preoccupazione del pericolo conseguente uno scontro o una brutta caduta.
Riflessione che nasce a margine dell’episodio che sabato scorso ha coinvolto due calciatori della categoria Allievi allo stadio comunale “Ferrante” di Piedimonte Matese.

 La dinamica dell’incidente  In occasione della partita, la prima del campionato regionale (girone del Molise) tra il Piedimonte FC Matese e l’Olimpic Isernia, uno scontro aereo tra due giovanissimi delle squadre è costato la sospensione della partita e l’arrivo in campo dell’ambulanza.
Primo tempo dominato dall’entusiasmo per il vantaggio della squadra di casa per 4-0; il secondo tempo ha visto altre due reti andare a segno a favore dei matesini; ma la festa già in corso sul campo da gioco e sugli spalti è stata velata dall’incidente descritto.
I dieci minuti in attesa che il mezzo di soccorso giungesse dall’ospedale cittadino al campo, sono sembrati un’eternità; sul luogo i sanitari, verificate le condizioni dei ragazzi rimasti per dieci minuti a terra e nei primi minuti privi di sensi, ne hanno disposto il trasferimento al nosocomio: per il calciatore del Piedimonte FC nulla di grave; per il ragazzo dell’Olimpic Isernia ha subito un trauma commotivo con la prognosi di un mese di riposo…

 Diritto alla sicurezza nello sport  Quanti punti di sutura! Quante slogature e lividi; capocciate che lasciano il segno ad un occhio o un labbro: ogni piccolo o giovane calciatore (ma tanti altri sportivi) comincia così, mostrando poi da adulto il trofeo di quello scontro visibile in una cicatrice che resta per la vita; a volte è un po’ come il battesimo che apre la strada ai lottatori di ogni campo e disciplina non senza la sana ironia che serve ad accompagnare un percorso sportivo (non per forza agonistico).
Ma l’imprevisto è dietro l’angolo.
Il campo sportivo di Piedimonte Matese nella frazione di Sepicciano, pur dotato di defibrillatore e cassetta di primo soccorso, sabato nel giro di pochi minuti si è trasformato nello spazio in cui mamme e papà non avrebbero voluto essere, né che sul terreni di gioco vi fossero i loro calciatori; sì, perchè gli strumenti necessari al primo soccorso non sono serviti per la tipologia di incidente. Serviva un mezzo di soccorso e una diagnosi immediata; servivano le garanzie che si danno ai campi di gioco di più alto livello
Quella partita che si gioca per il solo piacere di piazzarsi primi posti di un campionato regionale dove non esistono mercato nè milionarie sponsorizzazioni; quella partita in cui non c’è posto per le scommesse; quella partita che costa una doccia poco confortevole in uno spogliatoio da serie “minore”; quella partita senza i riflettori e fotografi  è giocata con la stessa fisicità che altrove perchè in uno sportivo, di sere A o di qualunque altra categoria, conta divertirsi vincendo e dando il massimo. Lo sport è prestanza e prestazione; il corpo è motivato dal suo stesso movimento in azione… E allora il rischio di una testata tra due adolescenti è la stessa che in area di rigore potrebbero scambiarsi i campioni delle prime squadre italiane.
Chi garantisce la sicurezza e l’immediatezza dei soccorsi quando accade l’imprevedibile?

Nell’Italia a più marce è una contraddizione continua tra la l’incitamento all’attività sportiva fin da piccoli; la carenza di strutture, di servizi, di spazi; la spesa (iscrizioni, mensilità, assicurazioni, spostamenti) a carico delle famiglie per garantire divertimento, socializzazione e movimento ai propri figli e la sufficiente proposta sportiva che avviene in orario scolastico. Ancora una volta è la buona politica – a tutti i livelli – a poter garantire piccoli traguardi di civiltà, di benessere (e conseguente pace sociale) alle comunità di cittadini di cui avere cura.
Ritrovare il significato e la comunione sul concetto di diritti e di bene pubblico aiuterà ad investire non solo nella sicurezza di aule scolastiche ma anche di altri luoghi deputati e immaginati per la crescita e la formazione. Tenere in vita il dibattito è già un inizio; sollecitare l’attenzione di Amministrazioni civiche e società sportive – senza polemiche – è il primo passo.

Curiosità. Nella rubrica di Clarus “Matese tra moderno e contemporaneo” il racconto di come nasceva lo stadio “Ferrante” di Piedimonte Matese. CLICCA QUI 

 

2 COMMENTI

  1. Buonasera sono la mamma del giocatore che ha subito L infortunio sabato, mi chiedo che la notizia che avete dato é poco credibile in quanto cosa altro si doveva fare mio figlio per essere creduto scusate se per voi trauma cranico con punti di sutura reso poco cucibiele al cranio più trauma contusivo alla spalla sx é cosa da niente? Mi sento offesa visto che la paura e i guai sono sempre di chi li subisce e le notizie non fanno notizia se non veritiere. Saluti… E buon lavoro.

    • Gentile signora, scusandoci per il ritardo della risposta, le segnaliamo che l’articolo è tutto dalla parte delle famiglie e dei ragazzi che spesso rischiano anche peggio. Non a caso dalle nostre righe abbiamo lanciato un forte appello alla sicurezza nei campi da gioco. Che suo figlio non abbia subito nulla di grave (la gravità purtroppo comporta anche situazioni irreversibili) lo testimoniano le sue rapide dimissioni dall’Ospedale (per fortuna); di fronte a tale dati, non spetta alla stampa mutare i referti medici. Ma come già detto, per fortuna, per al ragazzo non è andata diversamente da come poteva accadere. Ribadiamo la nostra totale disponibilità, come sempre, a stare dalla parte di chi “subisce” soprattutto in termini di disservizi.

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