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Dragoni, popolazione e politica compatte contro il biodigestore. Affrontare i livelli istituzionali il prossimo passo

Nel Consiglio comunale di venerdì 14 ottobre, tra i punti all'ordine del giorno anche la discussione sul nascente impianto a biodigestione anaerobica: maggioranza e minoranza compatte hanno votato "no": la salute del territorio al centro degli interessi comuni

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Dragoni si compatta opponendosi alla realizzazione dell’impianto biodigestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti da sottoprodotti agricoli della Società agricola Cannavina Biometano. Il “no” è arrivato dal Consiglio comunale di venerdì sera in cui Maggioranza e minoranza si sono espresse all’unanimità facendosi espressione della gran parte della popolazione che da circa due mesi si confronta con la possibilità di realizzazione sul territorio di un grande impianto, il secondo in Campania dopo quello di Caivano. Il complesso dovrebbe sorgere ai confini con il comune di Alvignano, poco distante dalla trafficata Via Bonifica (vai all’articolo descrittivo).

 L’azione popolare  Ad esprimere piena soddisfazione non solo per il risultato raggiunto, ma soprattutto per l’intesa tra le parti politiche che insieme amministrano la Città con il sindaco Antonella D’Aloia, è il Comitato cittadino “No biogas Dragoni” costituito circa due mesi fa, quando – seppur in ritardo rispetto alle autorizzazioni all’impianto fornite dagli Enti regionali preposti – la comunità locale veniva a conoscenza del progetto avviato nel 2019. “Da mesi abbiamo messo in evidenza l’insostenibilità della produzione di energia elettrica a partire dalla biomasse, con tutto quello che ne segue in termini di danni all’agricoltura, all’ambiente, alla salute e di impatti sociali negativi che si ripercuotono sulla qualità della vita dei cittadini di Dragoni e dei paesi limitrofi”, il commento del Comitato sulla propria pagina facebook in diretta dal Consiglio comunale dello scorso 14 ottobre, quando è stato chiaro a tutti la direzione intrapresa dall’intero Consiglio comunale. Da questo momento in poi, saranno ulteriori azioni, espresse con compattezza e prove documentarie alla mano, a poter impedire il progetto tanto temuto e contestato ai fini della salute ambientale locale. “Diciamo ‘grazie’ ai nostri amministratori di maggioranza e minoranza – si legge ancora dal Comitato – che uniti hanno dato ascolto alle nostre grida affinché non cali il silenzio su un argomento che sicuramente rappresenta un problema serio per il nostro territorio”. (Pagina facebook del Comitato)

 Dibattiti divergenti  In Italia il dibattito sulla presenza di simili impianti divide popolazione, mondo politico e tecnico-scientifico: il problema della sicurezza si muove in bilico tra differenti posizioni, quelle che guardano con fiducia gli impianti, i sistemi di controllo e i residui definiti innuocui sia per il suolo che l’aria, individuandone vantaggi per piccoli e grandi produttori e allevatori interessati a sversamenti a portata di mano e di facile accesso; e al contrario la denuncia di pericolosità contenuta anche nelle minime concentrazioni di emissioni gassose o liquide immesse dagli impianti, oltre al mancato vantaggio economico-sociale che come nel caso dell’impianto di Dragoni potrebbe divenire beneficio per la popolazione locale.

 Formazione e informazione   Per favorire tra la popolazione il fluire di contenuti “provati” e seguendo la linea del “no”, il Comitato di Dragoni già da tempo fornisce sulla propria pagina facebook informazioni attinte da rappresentanti del mondo scientifico che su questo genere di impianti si esprimono contrariamente sottoponendo all’opinione pubblica teorie, dati, prospettive. Perché è difatti sulle prospettive future che si concentra oggi la preoccupazione maggiore della popolazione di Dragoni, cioè la garanzia che un impianto di simile portata non intacchi la salubrità di terreni, corsi d’acqua (quasi tutti affluenti del Volturno) e l’aria in una delle zone verdi nella piana del Medio Volturno, ai piedi del Monte Maggiore, a pochi metri da un imponente impianto ricreativo estivo e a distanza di un altro piccolo centro ricreativo ed ippico sito nel comune di Alvignano. L’attenzione è rivolta all’ambiente nella sua globalità come spazio che accoglie la vite di esseri umani (i residenti di Dragoni e dei comuni limitrofi), le specie animali e vegetali che proliferano nei campi circostanti all’area individuata.

Per approfondire vai all’articolo di Clarus che descrive l’impianto. Clicca qui

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