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“Cari giovani, vivete con gioia, annunciate il Vangelo con passione!” Il Vescovo Cirulli conferisce l’Accolitato al seminarista Carlo Pio Bernieri

Nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Piedimonte Matese, Mons. Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo ha conferito il ministero dell'Accolitato al giovane seminarista. L'annuncio di nuove ordinazioni diaconali e sacerdotali

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Passione per il Vangelo, atteggiamento propositivo verso la vita, entusiasmo, freschezza, soluzioni e non lamentele: l’augurio del Vescovo Mons. Giacomo Cirulli ai giovani, e in particolare ai giovani seminaristi che si preparano a diventare diaconi e sacerdoti. A loro si è rivolto ieri sera, durante la Messa in cui ha conferito il ministero dell’Accolitato a Carlo Pio Bernieri nella basilica di Santa Maria Maggiore in Piedimonte Matese alla presenza dei sacerdoti concelebranti, dei fedeli, dei familiari e degli amici (soprattutto giovani) del Gruppo Famiglia di Preghiera “Santa Maria a Castello” con sede a Vairano Patenora nella Diocesi di Teano-Calvi.

Il conferimento dell’Accolitato prevede la consegna della patena e del calice; colui che è istituito accolito affianca i diaconi e i celebranti nel servizio alla mensa eucaristica; da ministro dell’Eucarestia può distribuire la comunione ai fedeli e agli infermi

Carlo Pio, 27 anni, è infatti un giovane seminarista della Diocesi sidicina, da tre mesi inserito nelle attività pastorali della Diocesi di Alife-Caiazzo, esattamente nell’Unità pastorale di Piedimonte Matese; compatibilmente con lo studio presso la Pontificia facoltà Teologica dell’Italia Meridionale-Sez. San Luigi dove prepara la Licenza in Dogmatica-Ecclesiologia, frequenta le tre parrocchie della Città e offre il suo contributo alla formazione cristiana di giovani e adulti, vive l’esperienza della relazione nella comunità, condivide con i Parroci del luogo, don Massimiliano Giannico, don Emilio Meola, don Armando Visone, la preghiera e alcune piccole responsabilità.

L’amministratore disonesto del Vangelo di Luca (Lc 16,1-8) proclamato nel giorno della memoria liturgica di San Carlo Borromeo, è il modello di scaltrezza che Gesù pone a chi lo ascolta e che il Vescovo ha rilanciato ai presenti: non è la nota disonestà di quell’uomo al centro della riflessione ma l’atteggiamento che Gesù suggerisce ai figli della luce, l’essere uomini di soluzioni, di passione che affretta e porta ad un traguardo la realizzazione e il Regno. Ieri come oggi, lo ha sottolineato il Vescovo durante l’omelia, il Vangelo mette in guardia i credenti dallo stile sopito, lento, freddo…che spesso non comunica la gioia del Vangelo.

A Carlo Pio, in cammino verso il diaconato, Mons. Cirulli ha raccomandato l’entusiasmo e l’accoglienza positiva del cambiamento d’epoca che stiamo vivendo, “perché voi che siete giovani vedrete cose meravigliose (…). Dobbiamo ringraziare il Signore che ci fa vivere questo tempo permettendoci di assistere da protagonisti alle grandi e incredibili trasformazioni sociali, culturali in corso. Con quale atteggiamento andiamo incontro ogni giorno a questa sfida? Siamo qui per costruire o per lamentarci di ciò che non va? Troppe volte non siamo capaci di trasmettere la bellezza della vita…” Poi l’invito alla fiducia e alla gioia del cammino nel pellegrinaggio della vita: “Se Cristo, il crocifisso, ha vinto la morte, chi sarà contro di noi? Se la morte è stata vinta, cosa ci dovrebbe o potrebbe far paura?”; il riferimento a San Carlo Borromeo, protagonista anch’egli dell’annuncio del Vangelo in un tempo di profondi cambiamenti, è sì un salto indietro nella Storia ma il ricordo che rinnova l’attualità del Vangelo in ogni epoca.

Don Alessandro Occhibove e don Francesco Vangeli con il seminarista Carlo Garzilli

 L’unità nella Chiesa 
La presenza di Carlo Pio ad Alife-Caiazzo non è l’unica scelta del Vescovo – conseguenza dell’unione in persona episcopi delle due Diocesi – che tende a creare occasioni di comunione e incontro tra le due Chiese (oltre che esperienze formative per i seminaristi) da lui guidate; altri due giovani di Teano-Calvi, infatti, stanno facendo esperienza pastorale ad Alvignano e ad Alife: sono rispettivamente Carlo Garzilli, 24 anni al IV anno di studi teologici; e Alfredo Rigido, 26 anni, al V anno; entrambi accolti nelle loro nuove parrocchie con sincero affetto da sacerdoti (don Alessandro Occhibove e don Francesco Vangeli ad Alvignano; don Pasquale Rubino e don Emilio Salvatore nella Cattedrale di Alife) e fedeli, consapevoli che tali presenze sono scambio di valori e occasioni di crescita reciproche.

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