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Diocesi. La Parola di Dio al centro del Cammino sinodale, così il vescovo Giacomo Cirulli

L'assemblea di domenica 6 novembre ha aperto la nuova fase del Cammino sinodale per le Diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo. Ora il lavoro procederà nelle parrocchie

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Giovanna Corsale – Il Santuario dell’Addolorata di Alvignano ha ospitato l’incontro di domenica 6 novembre che apre la nuova fase sinodale per le diocesi di Alife-Caiazzo e Teano-Calvi. I cantieri di Betania è la cifra scelta per il secondo anno del Cammino sinodale, che richiama il grido di speranza che all’inizio del Concilio Vaticano II fu di Giovanni XXIII invitando la Chiesa a riconoscere i segni della Provvidenza a fronte di un altrettanto clima di sfiducia. L’incontro, l’accoglienza e l’ascolto sono le tre categorie che Betania rappresenta, le mete che le comunità di Alife-Caiazzo e Teano-Calvi terranno presenti nel loro percorso futuro, sotto la guida del vescovo mons. Giacomo Cirulli.

Ad aprire l’assemblea di domenica scorsa è stato don Armando Visone, referente sinodale per la diocesi di Alife-Caiazzo. Successivamente la parola è stata presa da Teresa Laurenza appartenente alla diocesi di Teano-Calvi e membro dell’équipe per il Sinodo interdiocesana, la quale si è soffermata sul lavoro svolto nel primo anno, a cominciare dal 17 ottobre 2021, quando le due Diocesi hanno ufficialmente dato avvio localmente ai lavori. “Le nostre Diocesi hanno intrapreso un percorso aperto“, accogliendo l’invito di Papa Francesco ad essere “Chiesa in uscita”, pronta a conoscere per conoscersi e “comprendere innanzitutto le nostre urgenze, le nostre fragilità”, realtà da poter sperimentare ponendosi in ascolto dell’altro, atteggiamento indispensabile per la conoscenza e per la successiva trasformazione dei propositi in realtà.

Quello suggerito da I Cantieri di Betania è un “cammino dovuto, illuminato dalla Parola di Dio in maniera esclusiva, così il vescovo Cirulli nel suo intervento: “Sia sempre la Parola di Dio a guidare il nostro Cammino insieme”, il sostegno concreto al dialogo. Partendo da qui, il Pastore ha ribadito l’icona biblica di Betania, la casa di Marta e Maria, il luogo capace di curare le ferite, di accogliere i sogni e di generare speranza e familiarità. Le due Diocesi procederanno, dunque, ognuna occupandosi del cantiere specifico assegnatole: Teano-Calvi seguirà il “cantiere della strada e del villaggio“, prestando ascolto ai “modi in cui i cristiani vivono e lavorano”. Le parrocchie di Alife-Caiazzo, invece, si dedicheranno al “cantiere dell’ospitalità e della casa“, approfondendo l’effettiva “qualità delle relazioni umane”.

L’assemblea è terminata con un momento di confronto in cui i referenti parrocchiali e i loro parroci hanno fatto il punto sulle domande che alimenteranno i dibattiti coinvolgendo associazioni, istituzioni laiche e fedeli delle singole realtà parrocchiali.

Foto di Pietro Rossi

 

 

 

 

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