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Piedimonte Matese. La Compagnia Carabinieri celebra la Virgo Fidelis, Messa con il Vescovo in Ave Gratia Plena

La prima "Virgo Fidelis" con il Maggiore Domenico Franceschini alla guida della Compagnia locale da agosto

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La festa della Virgo Fidelis è nella chiesa di Ave Gratia Plena in Piedimonte Matese. Questa mattina, la Compagnia Carabinieri Piedimonte Matese guidata dal Maggiore Domenico Franceschini si è data appuntamento nel santuario mariano del quartiere Vallata nella Messa presieduta dal Vescovo Mons. Giacomo Cirulli nel giorno in cui la Chiesa fa memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria e l’Arma rinnova il suo voto alla Madonna. Il motto araldico dei Carabinieri, Fedele nei secoli, in questa giornata si carica di un significativo valore spirituale: la Virgo fidelis è modello di fedeltà, obbedienza a Dio; è immagine di chi si impegna fedelmente a servire la propria missione.
Presenti alla cerimonia religiosa il Luogotenente della Guardia di Finanza di Piedimonte, Pasquale De Ruosi; il viceprefetto di Isernia Stefano Italiano; il Generale di Brigata in pensione Visodoro Tella; i comandanti delle sette Stazioni di zona; il Comandante della Polizia Municipale Giovanni Labriola; i rappresentanti dell’Associazione Carabinieri in congedo; i sindaci dei Comuni coperti dal servizio della Compagnia; i Dirigenti scolastici di tre Istituti scolastici cittadini Maddalena Di Cerbo (Ist. Ventriglia), Michela Visone (Piedimonte M. 2), Marcello Falcone (ISISS De Franchis); i sacerdoti don Armando Visone, don Emilio Meola, il Vicario generale don Alfonso Caso. A curare l’organizzazione della giornata il Luogotenente carica speciale Pasquale Mariano, comandante della Caserma di Piedimonte Matese.

“Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”: la frase con cui si chiude il Vangelo di questa giornata (Mt 12,46-50) è motivo per il Vescovo di soffermarsi sulla volontà di “Maria membro privilegiato di una categoria sociale che Dio sceglie, chiama ed invia: gli umili. Ella è colei che non mette in discussione il progetto del Padre ma si rende disponibile per realizzarlo così come farà il suo Figlio: l’obbedienza a Dio, da parte di Maria e di Gesù, è per la felicità e la realizzazione degli uomini”. Le parole di Mons. Cirulli vanno oltre la Sacra Scrittura proclamata e attingono dal canto del Magnificat la certezza che Maria consegna agli uomini di ieri e di oggi: “di generazione in generazione” Dio è presente, incontra gli uomini nella Storia e Maria ne è la conferma: “guardare a Lei è assumere l’impegno della fedeltà ogni giorno, della fiducia nelle promesse di Dio; ma anche l’impegno della testimonianza al Vangelo di Gesù, che ha dato la vita”.

Al termine della celebrazione, come da tradizione non è mancato il ricordo della battaglia di Culqualber combattuta il 21 novembre 1941 in Etiopia durante la campagna d’Africa orientale tra italiani e britannici, in cui i primi furono assediati e letteralmente decimati; il valore dei combattenti e la fedeltà all’impegno assunto per la Patria valse ai caduti e ai sopravvissuti l’onore delle armi da parte dei nemici. La ricorrenza di quella data con quella della Presentazione della Vergine Maria fece sì che Pio XII fissò al 21 novembre la festa della Virgo fidelis.

Alla preghiera e alla commemorazione è seguito un breve momento conviviale tra i presenti nel cortile del Palazzo Vescovile.

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