Sarà presentato venerdì 2 dicembre alle 18.00, presso la Sala Minerva sede dell’Associazione Storica del Medio Volturno a Piedimonte Matese, Il gerarca che sfidò Mussolini. Aurelio Padovani e il fascismo meridionale, libro a cura di Gigi Di Fiore. Il dibattito sarà animato dagli interventi del dott. Pasquale Simonelli, presidente dell’Associazione Storica del Medio Volturno, del prof. Armando Pepe e del prof. Gigi Di Fiore. Già redattore del Giornale di Montanelli, è inviato del Mattino di Napoli, nelle sue pubblicazioni il prof. Di Fiore si occupa principalmente di criminalità organizzata e di Risorgimento, soffermandosi sui problemi relativi al Mezzogiorno.
CENNI SUL LIBRO
Nell’ottobre del 1922, il Partito fascista raduna le sue forze a Napoli, in quella che appare una dimostrazione intimidatoria in vista della marcia su Roma. Tra gli organizzatori dell’adunata c’è uno dei capitani del Sud, leader del fascismo campano delle origini: il gerarca Aurelio Padovani. Volontario della guerra di Libia e reduce pluridecorato (e mutilato) della Grande guerra, Padovani è un antisocialista feroce con un incredibile ascendente sui lavoratori napoletani, tanto che Mussolini ne intuisce subito le capacità e lo vuole accanto a sé nella sua scalata verso palazzo Chigi, che non può fare a meno di sostegni nel Mezzogiorno. Ma il loro sodalizio è destinato a incrinarsi. Il duce e Padovani hanno idee molto diverse su come il nuovo partito debba allargare la propria base elettorale. Contrariamente a Mussolini, Padovani non vuole stringere alleanze con i nazionalisti, espressione al Sud del potere stantio ed elitario dei vecchi notabili; il partito che sogna è repubblicano, vicino ai liberali, garante della tranquillità e indisponibile a qualsiasi compromesso. Lo scontro tra i due si inasprisce di giorno in giorno, arrivando all’espulsione di Padovani dal partito, finché, nel 1926, il capitano e otto dei suoi fedelissimi restano uccisi nel crollo del balcone della sua casa-studio in via Orsini, nel quartiere di Santa Lucia a Napoli.
La ricostruzione dei fatti da parte dell’autore è avvenuta sulla base di atti processuali inediti e fonti giornalistiche dell’epoca. (Fonte utetlibri.it)