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Passione cattolica: quei credenti chiamati a fare la differenza. L’AC di Alife-Caiazzo con il vescovo Giacomo Cirulli

Sabato 3 dicembre nella Cattedrale di Alife il vescovo Mons. Giacomo Cirulli ha benedetto il nuovo anno associativo: consegnate le tessere del 2023 ai presidenti parrocchiali

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“Rinnovare la propria adesione all’Azione Cattolica significa dire d’accapo ‘Signore, tu sei il Signore della mia storia, tu sei la pace e lo credo nella Chiesa che tu hai istituito'”. Il Vescovo Mons. Giacomo Cirulli si è rivolto ai membri di Ac presenti in Cattedrale ad Alife sabato scorso per la festa dell’Adesione che ricorre ogni anno in dicembre; con lui l’assistente unitario don Pasquale Rubino. Sono ben 14 le parrocchie della Diocesi di Alife-Caiazzo (su 36) in cui sono costituiti gruppi dell’associazione e che nella festa dell’Immacolata, come avverrà in tutta Italia, distribuiranno le tessere di questo anno associativo ai soci, dai bambini ai più anziani. Prima della Messa, nel salone parrocchiale della Cattedrale, giovani e adulti hanno condiviso un momento di preghiera e di confronto curato dal Settore giovani. Dal presidente diocesano Cinzia Brandi l’invito all’esperienza di condivisione “familiare”, alla cura della relazione in associazione, la spinta ad essere in ogni parrocchia un segno vivace di testimonianza al Vangelo.

La festa del tesseramento, è una tappa del cammino che inizia in autunno in tutte le parrocchie: nel giorno dell’Immacolata, essa vuole richiamare l’impegno di tutti a quello di Maria, al sì generoso ed entusiasta della ragazza di Nazareth, al sì che apriva a Dio la possibilità di realizzare sulla terra un tempo di pace e di giustizia per tutti gli uomini. Questo tempo in cui continuare a realizzare il sogno di Dio è chiesto ogni giorni ai laici di Azione Cattolica, non da soli ma con la Chiesa e nella Chiesa.
All’AC è chiesto prima di tutto l’impegno per la chiesa diocesana: “alla cui crescita offre, con la propria soggettività, il contributo originale della vita associativa e dei propri percorsi formativi, oltre che la disponibilità delle singole persone. Nella diocesi, l’Azione Cattolica vive in comunione con il ministero del vescovo…” (Perché sia formato Cristo in voi, Progetto formativo di AC). Cosa vogliono dire le righe di questo Documento? Il valore e il peso della formazione personale e comunitaria perché si è investiti di una grande responsabilità; la presenza da laici nelle città portando proposte che restituiscono alla vita e agli ultimi dignità; serietà degli impegni; scelte di campo (non siamo fuori dall’assunzione di decisioni oggi fondamentali per la vita del mondo dal punto di vista dell’ambiente, dell’economia, della carità). C’è un faro a far luce su questo impervio percorso: è il Concilio Vaticano II, proposte che ci giungono da lontano ma che parlano la lingua corrente; proposte che restano attuali e ancora realizzabili. “(…) Le circostanze odierne richiedono assolutamente che il loro apostolato sia più intenso e più esteso. Infatti l’aumento costante della popolazione, il progresso scientifico e tecnico, le relazioni umane che si fanno sempre più strette, non solo hanno allargato straordinariamente il campo dell’apostolato dei laici, in gran parte accessibile solo ad essi, ma hanno anche suscitato nuovi problemi, che richiedono il loro sollecito impegno e zelo”: il Proemio del documento conciliare Apostolicam Actuositatem parla infatti al presente e chiede agli uomini e alle donne di oggi di esserci, nel mondo, innestando il seme buono del Vangelo.

E allora, adesione sia all’Azione Cattolica! Associazione che conferma la sua attualità anche attraverso il nuovo e aggiornato sistema di interazione con obiettivi comuni al terzo settore quali i parametri del Global Reporting Initiative (GRI) nella versione “standard”: sono sette gli obiettivi su cui impatta l’Azione Cattolica, dalla parità di genere, alla distruzione delle disuguaglianze, alla lotta alla povertà… (Vai al Bilancio di sostenibilità dell’Azione Cattolica Italiana). Ma c’è un’anima in fondo a questo programmare e fare che è nella natura dell’associazionismo in genere; un’espressione divenuta slogan alternativo e che nella Celebrazione con l’Ac di Alife-Caiazzo il vescovo Cirulli ha voluto riprendere e sottolineare: è quello di passione cattolica “che in questo Avvento trova il suo modello nei nomi e nei volti che hanno compreso il senso dell’attesa del Messia: Giovanni Battista e Maria…la madre. Modelli di fede incrollabile anche davanti al dolore, alla persecuzione, alla morte; sono le figure che in questo Avvento ci sollecitano ad una relazione autentica con Dio nella fede. La Sacra scrittura di questo tempo ci apre alla speranza, ad un germoglio di pace e di giustizia: non è un sogno ma è la realtà che siamo chiamati a costruire insieme, e che è chiesta di realizzare a voi laici di AC prima di tutto nella Chiesa”.

Durante la Santa Messa, la preghiera per il Vescovo che da questa giornata (3 dicembre) è stato nominato Amministratore apostolico della Diocesi di Sessa Aurunca: l’AC diocesana ha affidato il suo ministero al Signore chiedendo per lui l’impegno ad essere costruttore di unità.

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