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Mons. Giacomo Cirulli, prete e vescovo: oggi gli anniversari della sua missione “al servizio” della Parola di Dio

Ricorre oggi il quarantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale e il quinto di consacrazione episcopale di Mons. Cirulli, vescovo di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo e da pochi giorni Amministratore apostolico di Sessa Aurunca

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Mons. Cirulli presso il Santuario della Madonna dei Lattani in Roccamonfina

Quarant’anni da prete e cinque da Vescovo: la vigilia dell’Immacolata per Mons. Giacomo Cirulli segna l’ingresso in un tempo nuovo; è la porta spalancata verso una vita per il Vangelo e per il fratelli; è la soglia che separa un prima da un dopo cioè la vita trascorsa nella Chiesa e il tempo in cui ancora annunciare, benedire, costruire, ascoltare…
Questa sera il Vescovo presiederà la Santa Messa presso il Santuario della Madonna dei Lattani in Roccamonfina alle 19.00.

In questa data, il 7 dicembre 1982 era ordinato presbitero nella sua diocesi di origine, quella di Cerignola, dopo gli studi universitari in Medicina e Chirurgia alla Federico II di Napoli e dopo gli anni di formazione romana presso l’Almo Collegio Capranica e gli studi teologici presso la Pontificia Università Gregoriana (studi poi approdati alla Licenza in Sacra Scrittura). Una vocazione maturata gradualmente, non senza la fatica che ogni giovane ci mette a capire quale sia la strada: “fu la passione per il calcio e la possibilità di poter giocare solo in parrocchia a trattenermi in quel contesto…” come lui stesso ha recentemente raccontato in occasione della Giornata diocesana dei Giovani (20 novembre 2022) pensando al valore dei giusti linguaggi e delle proposte che la Chiesa mette in campo per tessere relazioni con chi ne è fuori.

Mons. Cirulli a Cerignola; alla sua destra Mons. Renna

L’immagine della parrocchia come luogo di incontro aperto a tutti, del fare e del maturare alla luce della Parola di Dio lo accompagnerà caratterizzando il suo ministero di prete, di viceparroco, di parroco più avanti; in questo modo lo ricordava infatti il vescovo Cerignola Mons. Luigi Renna alla vigilia del suo ingresso in Alife-Caiazzo (oggi Mons. Renna è arcivescovo di Catania) sulle pagine di Clarus dedicate interamente al nuovo Pastore (scarica il magazine): «tutto “ha ruotato” attorno alla Parrocchia, anzi alle Parrocchie di San Domenico, dove si è formato, di Sant’Antonio da Padova, dove è stato parroco da giovanissimo, entrambe a Cerignola, e quindi ad Orta Nova, nella Chiesa Matrice della Città. (…) La parrocchia di San Domenico (…) è stato il luogo dove don Giacomo ha respirato il clima di una ecclesialità popolare e attenta ai poveri e, sotto la guida del parroco don Luigi Fares, ha maturato una sensibilità pastorale per la povertà della sua gente, che lo ha accompagnato negli anni». Mons. Renna infatti ricordava l’attenzione del giovane don Giacomo verso le emergenze sociali più gravi del suo territorio divenendo guida autorevole e sicura per tutti, capace di coinvolgere in queste azioni missionarie i giovani, generando nel tempo «numerose vocazioni laicali, sacerdotali e religiose, “cresciute” in una scuola di carità operosa». Agli anni del presbiterato coincideranno gli eventi difficili per il vicino popolo dell’Albania che trova verso la Puglia la strada della fuga ma anche del riscatto. Don Giacomo Cirulli, impegnato in Caritas (anche con incarichi di responsabilità diocesane) si pare il tempo di un impegno concreto verso i fratelli albanesi, sia in Diocesi che direttamente sui luoghi oltre mare. Ad Orta Nova, ultima comunità che ha guidato da sacerdote, ancora oggi la Mensa dei Poveri da lui fondata, è luogo di servizio e accoglienza per chi vi accede, e luogo di crescita per chi serve gli ultimi.

Prete e padre: agli anni del suo sacerdozio corrisponde la semina di buoni esempi che ne suscitano di nuovi che ancora vivono nelle sue (ex) comunità, ma è anche il tempo in cui la sua formazione biblica è posta al servizio della crescita umana e spirituale di tanti educati alla scuola della Parola di Dio. La passione per la carità verso gli ultimi lo accompagna nella missione dell’episcopato che gli viene donato il 7 dicembre 2017 nella Cattedrale di Cerignola consacrato dal suo vescovo Luigi Renna, e consacranti i vescovi Mons. Nunzio Galantino e Mons. Felice di Molfetta alla presenza di numerosi fedeli, autorità civili e militari, sacerdoti e vescovi. Il motto episcopale “Mi consumerò per le vostre anime”, traduce l’impegno di vita che intende rafforzare attraverso il servizio maggiore che gli è chiesto: i poveri, gli ultimi, gli scartati restano il riferimento (il pane, una delle immagini collocate nello scudo del suo stemma è chiaro riferimento all’eucarestia ma anche alla condivisione fraterna). Fa il suo ingresso nella Diocesi di Teano-Calvi il 27 dicembre successivo; sul tema della Carità mette a punto una serie di progetti che grazie ai fondi dell’8xMille alla Chiesa Cattolica diverranno presto opere-segno per gli ultimi in due zone diverse della Diocesi, così come il Centro Speranza sorto durante la pandemia di Covid19 per venire per contrastare le emergenze alimentari del momento. Il suo ministero episcopale vive nel tempo – in soli cinque anni – l’esperienza di numerose ordinazioni diaconali e sacerdotali e l’accoglienza di giovani intenzionati ad intraprendere percorsi di discernimento vocazionale: la Chiesa, per le mani del Vescovo Giacomo continua a vivere e porta nella Storia dell’umanità il segno della presenza di Dio tra gli uomini.

Ma accanto ad ogni azione, la Parola di Dio: è lui personalmente a curare la formazione biblica nei momenti forti dell’anno liturgico estesi anche alla Diocesi di Alife-Caiazzo all’indomani del suo ingresso in questa nuova comunità: il 26 febbraio 2021 Papa Francesco infatti unisce in persona episcopi le Diocesi Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo e qui fa il suo ingresso solenne il 14 marzo successivo. Lo caratterizza nei primi tempi dell’episcopato la volontà di far ripartire alcuni servizi diocesani – attraverso il conferimento di nuove nomine – che durante i due anni di Amministrazione apostolica e il difficile tempo della pandemia hanno subito rallentamenti. Chiede la vivace e appassionata collaborazione tra il clero anche in risposta (nel caso di Alife-Caiazzo) al numero basso del clero rispetto a quello maggiore delle parrocchie e delle comunità in cui è chiesta la presenza stabile di pastori e di attività: punta sullo scambio di aiuti e proposte e idee tra presbiteri e diaconi. E i giovani, quelli per i quali cerca un linguaggio nuovo e aggiornato il Vescovo, quelli per i quali chiede a sacerdoti ed educatori di farsi compagni di viaggio, sono il pensiero da custodire, amare, curare per offrire occasioni di vita fondata sull’autenticità e la bellezza del Vangelo. È da Vescovo che il Pastore Giacomo Cirulli accoglie il mandato – come tutti i vescovi italiani – di dare inizio al cammino sinodale: nel suo caso l’esperienza coincide con il tempo in cui le due Diocesi unite nella sua persona muovo alcuni passi insieme; l’ascolto vicendevole, il confronto, la fatica del cammino sono veramente esperienza. E nel cammino, di vescovo e figli, a Mons. Cirulli è chiesto di prendere per mano e accompagnare anche la Chiesa di Sessa Aurunca di cui il 3 dicembre diviene Amministratore Apostolico.

A Maria, donna del Sì e modello di chi sceglie di affrontare in cammino “in fretta” perché sa di avere Dio per guida, Mons. Giacomo Cirulli consegnerà questo pezzo di vita nella celebrazione di stasera presso il Santuario della Madonna dei Lattani. Il Vescovo estendo l’invito a partecipare a tutti i fedeli e sacerdoti delle comunità da lui guidate; per chi non potrà esserci chiede la preghiera che lo accompagni e ne sostenga il viaggio…

Nel Santuario dell’Addolorata ad Alvignano incontrando gli alunni della Fondazione Principi di Piemonte

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