Noemi Riccitelli – Tratto dalla commedia spagnola del 2020 Sentimental di Cesc Gay, a sua volta ispirato ad uno spettacolo teatrale curato dallo stesso regista, Vicini di casa di Paolo Costella ha conquistato il box office italiano del primo week-end di dicembre: una notizia più che buona per le sale in forte crisi e in bisogno di spettatori.
Tuttavia, il film il cui sottotitolo è Una commedia afrodisiaca sembra mancare del ritmo e del coinvolgimento necessari per rendere vivace ed effettivamente piacevole una pellicola che ha come tema l’amore e l’intimo rapporto di coppia.
Giulio (Claudio Bisio), sarcastico e rigido insegnate di musica, e Federica (Vittoria Puccini), tranquilla commerciante alla ricerca di nuovi stimoli, sono sposati da anni ma sembrano aver perso complicità, vivendo di fatto due esistenze separate.
Un giorno, Federica decide di invitare i loro nuovi vicini di casa, una coppia giovane che, invece, ha un’intesa particolarmente forte: Salvo (Vinicio Marchioni), affascinante pompiere, e Laura (Valentina Lodovini), interessante psicologa.
La serata diventa non solo occasione di conoscenza per le due coppie, ma soprattutto una possibilità di riflessione concreta sulle relazioni sentimentali e il modo in cui le persone coinvolte le vivono.
A vedere i protagonisti intorno al tavolo a parlare di relazioni ed abitudini di coppia, sembra quasi di essere tornati ad assistere a quelle dinamiche coniugali che avevano tanto appassionato gli spettatori nel 2016 in Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, che infatti ottenne un ampio successo.
Vicini di casa, infatti, prende avvio con uno spunto vivo, che incuriosisce il pubblico facendolo addentrare nella vicenda con interesse, ma nei due tempi lo stimolo va perduto.
La sceneggiatura (dello stesso Paolo Costella e di Giacomo Ciarrapico) pur delineando una storia piacevole, che si lascia seguire, sembra mancare di quel quid che la porti ad un livello di coinvolgimento totale.
Il cast, costituito da alcuni degli attori migliori del grande e piccolo schermo italiano, fa del proprio meglio per caratterizzare la narrazione, ma a volte i personaggi sembrano sagome che si muovono senza un fine.
A Claudio Bisio riesce bene il ruolo del pungente e ormai disincantato uomo di mezza età, Vittoria Puccini è perfetta nella sua veste di donna a un tempo timida, ma anche desiderosa di aprirsi alla novità, ad un qualcosa mai fatto; Vinicio Marchioni e Valentina Lodovini mostrano l’intesa giusta della coppia che interpretano, riuscendo ad esprimersi in modo efficace anche solo attraverso gli sguardi.
La spazio in cui i protagonisti si muovono, che è sempre lo stesso per tutta la durata del film (da qui l’impostazione teatrale della storia), e che avrebbe dovuto guadagnare calore e intensità, non sembra mai riempirsi realmente della presenza dei soli quattro protagonisti e lo spirito, presente in molte battute e dialoghi, sembra perdersi e dileguarsi, facendo sì che lo stesso tema del film si svilisca, dileguando quelle sfumature che lo avrebbero reso acceso e intrigante.
Nel complesso, Vicini di casa è una visione gradevole, ma che avrebbe potuto rappresentare una più innovativa e briosa variante sul tema amoroso.
Piace, tuttavia, che un film italiano abbia nuovamente riempito le sale cinematografiche, facendo, perché no, da traino al cinema nelle imminenti feste natalizie.
L’ho visto su Prime video.
L’incongruenza principale è: Bisio insiste spesso sul fatto che prende l’ascensore incontrando il nuovo vicino.
Ma in diverse scene si evince che casa di Bisio e Puccini si trova al piano terra.