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Da Vanity fair a Piedimonte Matese. l’Ambasciatrice della gentilezza Folco intervistata dagli alunni di Piazza Carmine

Originaria di Galluccio, Bianca Folco dopo aver perfezionato le sue competenze culinarie le mette continuamente a disposizione di persone meno fortunate

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Venerdì scorso gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria del Plesso di Piedimonte Matese dell’Istituto Comprensivo Piedimonte Matese 2-Castello, insieme ai loro Docenti, alla Dirigente Michela Visone e all’Assessore alla Cultura del Comune Loredana Cerrone hanno incontrato e intervistato l’Ambasciatrice della Gentilezza Bianca Folco.

Originaria del comune di Galluccio (CE) la signora Bianca ha trasformato la sua passione per la cucina in un’occasione per rendere felici le persone meno fortunate, coinvolgendole, rendendole protagoniste di piccole importanti imprese quotidiane: si è consolidato così il suo impegno per per il mondo della disabilità che recentemente l’ha vista accanto ai membri della Sezione ANIEP di Casagiove che il territorio matesino ben conosce grazie alla medesima sezione operante tra Alife e Piedimonte (Associazione che promuove i diritti dei disabili). Impegni, questi ultimi e i precedenti che le sono valsi la responsabilità di “Ambasciatrice della gentilezza” nell’ambito del progetto nazionale “Costruiamo gentilezza” su cui molte scuole italiane hanno lavorato proprio in occasione della recente Giornata della Gentilezza.

L’incontro con gli alunni del Plesso scolastico di Piazza Carmine è iniziato con l’inaugurazione dell’albero di Natale dedicato alla gentilezza addobbato in Piazza; i bambini poi hanno condiviso con l’Ambasciatrice la riflessione scaturita dalla lettura e analisi dell’articolo comparso sulla nota rivista Vanity fair, “11 gesti di gentilezza da compiere a Natale (e in generale nella vita!)” in cui Bianca Folco si esprime al riguardo. Poi dalla piazza ci si è spostati a scuola, dove le hanno mostrato il Calendario dell’Avvento della Gentilezza che ogni mattina riserva loro un pensiero gentile da mettere in pratica e la panchina della gentilezza inaugurata da poco.
Non sono mancati sorrisi, parole gentili e riflessioni importanti, utili alla costruzione di un modo di essere e di gesti gentili da compiere sempre, non solo a Natale.
La scuola si conferma palestra di buone prassi, dove l’esercizio della gentilezza è uno dei presupposti per educare ad una vita di relazioni autentiche, corrette, sincere, ma anche dove si conoscono adulti che hanno compiuto scelte importanti che contribuiscono a costruire un mondo migliore.

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