Resta la soddisfazione che il valore e il sapore delle olive casertane, in particolare di quelle matesine hanno trovato nuovamente largo consenso.
Non un condimento ma un alimento: a questa filosofia puntano gli organizzatori del recente evento, ma in generale Coldiretti nella continua azione di tutela e promozione di questo prodotto, cioè far avanzare la convinzione che una sana alimentazione non si associa alle quantità del suo impiego (con la conseguenza di una spesa eccessiva) ma alla qualità dosata nel modo giusto a supporto di cibi cotti o crudi di svariato genere.
Confermano i dati che è il costo a limitare l’impiego di olio extravergine diversamente dal vino offerto a costi ancora accessibili; tuttavia è proprio la politica della equilibrata cucina a doversi fare largo, ancora, con fatica tra la popolazione. La migliore propaganda è parlarne e confermare, grazie al supporto di esperti, che nel Matese sussistono prodotti di qualità e che giovani aziende ne tutelano il valore.